È esplosa una bomba al college in Crimea, almeno 18 morti: non è terrorismo

17/10/2018 di Redazione

Torna alle stelle la tensione in Crimea, dopo l’annessione della regione da parte della Russia. Questa mattina un ordigno è esploso presso il politecnico di Kerch, una sede scolastica che ospita centinaia di studenti ogni giorno. L’esplosione si sarebbe verificata, secondo le prime ricostruzioni, all’interno del locale adibito a mensa e a causarle sarebbe stato uno studente che poi si è ucciso. Non si tratta, quindi, di un atto terroristico.

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Crimea, attacco al politecnico di Kerch

A riportare la notizia è l’agenzia di stampa russa Tass, che ha parlato anche di un primo bilancio dell’evento: i morti sarebbero almeno 18, mentre diverse altre persone (almeno 70) sarebbero state allontanate dal luogo dell’esplosione e trasportate nei locali ospedali, dal momento che erano state ferite. Il centro antiterrorismo RIA Novosti ha affermato che l’esplosione sia stata causata da un ordigno.

Le ipotesi sull’esplosione in Crimea

In un primo momento, il portavoce del Cremlino e di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, aveva comunicato la possibilità che ci fosse il terrorismo dietro all’azione messa in campo. In una nota ufficiale, infatti, da Mosca avevano fatto sapere che era allo studio l’ipotesi di una attribuzione di questo tipo all’esplosione avvenuta al politecnico di Kerch. Il presidente russo Vladimir Putin è stato informato dell’accaduto e ha immediatamente voluto esprimere il suo cordoglio ai parenti delle vittime.

La versione è stata smentita dalle autorità locali, che hanno ritarato il tutto anche sulla base di testuimonianze dal luogo dell’esplosione. Uno studente dell’istituto, infatti, ha affermato che a sparare sarebbe stato «un volto conosciuto», con ogni probabilità un collega. Intanto, a Kerch sono stati mandati 200 soldati dal distretto militare del sud e 10 mezzi pesanti per far fronte alla situazione.

[Mappa di Kerch, screenshot da Google Maps]

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