Bis Fiera Milano: chiude stasera il Covid Hospital di Civitanova Marche, costato 12 milioni
05/06/2020 di Ilaria Roncone
Chiude anche il Covid Hospital Marche, costruito a Civitanova nel corso dell’emergenza coronavirus. Premessa: è un bene. Questo significa – ovviamente – che gli 84 posti in terapia intensiva non servono più e che oggi viene dimesso l’ultimo paziente che ha necessitato di questa tipologia di cure a causa del coronavirus. Nella regione Marche il contagio è sotto controllo e rimangono solo 4 pazienti ricoverati nelle terapie intensive dei vari ospedali in regione. Da quando ha cominciato a funzionare l’ospedale ha curato al massimo tre pazienti contemporaneamente. Considerato il costo di 12 milioni di euro, viene immediato il confronto con il celebre Covid Hospital di Milano.
LEGGI ANCHE >>> Bertolaso assicura: l’ospedale Fiera Milano non chiuderà
Chiude anche il Covid Hospital Marche, gemello di quello di Milano
Lo si definisce gemello perché anch’esso è nato dall’idea di guido Bertolaso, consulente personale del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana per l’emergenza COVID-19. L’ospedale di Civitanova Marche è stato attivo per appena tre settimane e, come annunciato dalla struttura stessa, smetterà di funzionare questa sera alle 20. La struttura è costata 12 milioni di euro ed è state realizzata in piena emergenza. La regione ha già reso noto, tramite le parole del governatore PD delle Marche Luca Ceriscioli, che «non verrà smantellato, rimarrà a disposizione in caso di una nuova emergenza». La direzione ospedaliera di Macerata rende noto che la struttura sarà tenuta «in sonno», pronta per essere riavviata se ce ne fosse necessità, considerato «l’andamento dell’epidemia e il trasferimento dell’ultimo paziente dal covid hosptal di Civitanova Marche»
I medici marchigiani erano contrari all’apertura della struttura
Considerato anche il parere dei camici bianchi marchigiani quando è stato il momento di creare la struttura, a questo punto l’ingente investimento pari a 12 milioni di euro – seppur di donazioni private, di cui 5 milioni dalla Banca d’Italia – viene nuovamente messo in discussione. La contestazione dei medici era arrivata fin dall’inizio, anestesisti in testa, con una petizione firmata da oltre 200 professionisti. Questi dottori avrebbero preferito puntare su un potenziamento delle strutture ospedaliere già presenti sul territorio, che avrebbe evitato anche la «precettazione» del personale che è stato dirottato su Civitanova. Rispetto all’ospedale di Milano quello delle Marche ha ospitato il doppio dei pazienti.