Il nome di Cottarelli rassicura i mercati? Le Borse aprono in positivo, poi spread a quota 200
28/05/2018 di Redazione
Quando ieri sera il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato l’economista Carlo Cottarelli al Quirinale, probabilmente per verificare la sua disponibilità a guidare un governo tecnico, tutti si sono chiesti come avrebbero reagito l’indomani (cioè oggi) i mercati finanziari, che non gradiscono mai l’incertezza politica e lo stallo istituzionale. Ebbene, la risposta è stata positiva nelle prime ore della mattinata. Oggi i titoli in Borsa in apertura hanno registrato rialzi e, soprattutto, è calato il temuto spread tra Btp e Bund. Poi il differenziale tra rendimento dei titoli italiani e tedeschi è risalito.
Mattarella convoca Cottarelli, apertura positiva per Piazza Affari
Piazza Affari ha aperto in terreno positivo con il Ftse Mib che ha segnato un +1,5% a 22.734 punti. Ad avere un avvio positivo sono state in particolare le banche, il cui indice settoriale ha guadagnato in apertura oltre il 3%. A guidare i rialzi tra gli istituti di credito sono stati Banco Bpm e Unicredit, con rialzi superiori al 4 per cento. Il Ftse Mib però, qualche ora dopo, ha ceduto terreno, segnando un +0,72% a 22.543 punti. Per gli analisti di Intermonte comunque il potenziale di rischio politico resta elevato: «Suggeriamo – scrivono – di sotto pesare i titoli domestici fin quando l’esito dell’attuale crisi politica sia stato chiarito». Buon passo comunque per l’energia con Italgas (+1,77%), Snam (+1,37%), Terna (+1,06%). Vendite su Saipem (-1,14%).
Spread in calo, poi la risalita
Per quanto riguarda il differenziale tra rendimento dei titoli di Stato italiani decennali ed omologhi tedeschi, in avvio di giornata aveva segnato 190,3 punti base, in netto carlo. Poi lo spread Btp/Bund è tornato ad ampliarsi risalendo a 195 punti, con il rendimento in rialzo al 2,38%. E infine, dopo le 10, un’accelerazione e una risalita a quota 200 punti. Il rendimento del titolo decennale del Tesoro e’ in rialzo al 2,41%. Lo spread resta ovviamente anche al centro dello scontro politico di queste ore. «Lo spread è calato? Allora la prossima volta non votiamo nemmeno, non votiamo più…», ha affermato stamane il leader della Lega Matteo Salvini, commentando a Radio Capital la riduzione del differenziale all’indomani della rottura con il Quirinale.
(Ultimo aggiornamento alle 10.35 del 28 maggio. Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / GIORGIO ONORATI)