Corrado Guzzanti truffato: «Il trauma emotivo è stato più forte di quello economico»

Corrado Guzzanti vittima di una truffa, operata ai suoi danni da Valerio Terenzio Trigona, suo manager e socio, e sopratutto amico. Rispondendo al pm Antonio Carlucci, l’attore si è mostrato in evidente difficoltà. «Per un lungo periodo ho avuto difficoltà a dormire per gli incubi e gli scoppi di pianto nel sonno» dice l’attore cercando di nascondere con la tosse la voce rotta «Questa cosa mi imbarazza ma per fortuna, grazie alla mia compagna che mi è rimasta sempre vicina a farmi coraggio, con molta lentezza ho ripreso a vivere».

Corrado Guzzanti truffato: un danno fino a 900mila euro

La truffa a suo danno, che lo ha lasciato con un debito di 900mila euro, è stata orchestrata dal manager-socio Valerio Terenzio Trigona che negli anni Guzzanti aveva chiamato “amico”. Trigona, al tempo già manager di grandi nomi della musica italiana,  avrebbe convinto l’attore a affidargli parte dei suoi risparmi per investirli in titoli tedeschi. Un rendimento certo e sicuro, con prospetti di guadagno che arrivavano, teoricamente, fino a 6,5milioni di euro. Guzzanti quindi gli conferisce una delega per operare sui suoi conti e pagare le imposte. Guzzanti crede anche di pagare un conto di liquidità dal quale Trigona «effettua prelievi, dispone bonifici, effettua operazioni di giroconto e richiede assegni circolari» – si legge nel capo di imputazione. Peccato che quel conto non esista, così come non esistono i Bund tedeschi a guadagno sicuro. Trigona, che si è servito anche di un complice, falsificavano assegni, facevano prelievi, e addirittura usava quel denaro per saldare debiti contratti con la sua società. Tanto che a Corrado Guzzanti è arrivato come un fulmine a ciel sereno, un decreto ingiuntivo di pagamento e poi il pignoramento della sua casa nel quartiere romani di Prati. Così scopre che il socio e amico stava disponendo in totale libertà del suo conto bancario, lasciandolo con un debito da 900mila euro con erario.

Corrado Guzzanti: «Avevo difficoltà anche a fare la spesa»

 

La truffa contestata nel processo ammonta a 400mila euro, ma il danno è molto più grande. E dal racconto di Corrado Guzzanti di fronte al pm, si capisce che non è solo una questione di soldi. «Il trauma emotivo, posso dire ora a cinque o sei anni di distanza, è stato più forte di quello economico e finanziario» dice Guzzanti, aggiungendo che «ogni volta che viene pronunciato il suo nome è una pugnalata al cuore». «Con Trigona era nata una collaborazione professionale che ben presto era diventata anche una intensa amicizia contraddistinta, ritenevo purtroppo a torto, da un rapporto di reciproca fiducia – ha scritto l’attore nella denuncia – E invece hanno svuotato sistematicamente i miei conti bancari con la incredibile accondiscendenza degli operatori di sportello».

L’attore, cacciando indietro le lacrime, racconta di aver passato anni davvero difficili: «Ero in difficoltà anche a fare la spesa. Nel 2014 me la sono cavata con due o tre lavori che mi hanno permesso di guadagnare abbastanza per pagare le tasse e la casa e sono stati come una specie di terapia per ripartire». Poi nel 2015 continua Guzzanti «è arrivato un nuovo progetto» e le cose piano piano hanno cominciato a sistemarsi. Ma il ricordo di una ferita e di una umiliazione così profonda, non se ne va.

(credits immagine di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI) 

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