Coronavirus, per Trump «il mondo pagherà un costo altissimo per colpa della Cina»

Il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, non ha usato mezzi termini per rispondere alle domande dei giornalisti in merito alla Cina, Paese da cui è partita l’epidemia di coronavirus, oggi divenuta pandemia. Per il tycoon il coronavirus non andrebbe più chiamato così, o Covid-19 che dir si voglia, ma piuttosto “virus cinese“. La sua preoccupazione cresce di giorno in giorno: e pensare che solo qualche mese fa, quando si cominciava a parlare di questo fantomatico virus, Trump minimizzava, paragonandolo a una banale influenza che sarebbe finita a maggio, con l’arrivo del caldo.

LEGGI ANCHE –> Trump ha detto che gli Usa non vogliono ritrovarsi come l’Italia

«Sarebbe stato molto meglio se avessimo saputo del contagio da coronavirus molti mesi prima, avrebbe potuto essere contenuto in quella zona in Cina dove è iniziato», ha detto il tycoon parlando nel briefing quotidiano della task foce della Casa Bianca. «Certamente il mondo sta pagando un prezzo molto grande per non averlo fatto sapere, lo sanno tutti. Per quanto riguarda il credere a ciò che stanno pubblicando ora (non ci sarebbe più alcun positivo, ndr): spero sia vero. Chissà? Ma spero sia vero», ha detto Trump, che ha poi però evocato la possibilità di ripercussioni contro il Paese per come ha affrontato l’emergenza coronavirus: «Stiamo lavorando su questo».

Trump ha poi parlato anche dell’approvazione dei farmaci anti malaria per combattere il coronavirus: «Saremo in grado di rendere quel farmaco disponibile quasi immediatamente ed è qui che la FDA (Food and Drug Administration) è stata così grande. Hanno superato il processo di approvazione: è stato approvato. Lo hanno testato in molti, da molti mesi fino ad ora. Quindi saremo in grado di rendere quel farmaco disponibile su prescrizione medica». Il presidente americano ha poi assicurato che gli Usa «torneranno più forti di prima» da un punto di vista economico.

[CREDIT PHOTO: SCREENSHOT CONFERENZA STAMPA]

Share this article