Il virologo Crisanti: «Virus più debole? No, sono le mascherine che limitano la quantità di virus»
22/05/2020 di Gianmichele Laino
Andrea Crisanti è il direttore di Microbiologia e Virologia – A.O. Università di Padova, l’uomo che ha ‘salvato’ la regione Veneto da un contagio da coronavirus molto più violento, poiché aveva intuito la portata del virus e aveva sottolineato l’importanza del tracciamento dello stesso, attraverso l’esecuzione di molti tamponi, anche in via preventiva. Il suo modello (il cosiddetto modello Vo’), non a caso, è ancora oggi quello che in Italia ha funzionato di più. Oggi spiega perché non si possa definire il coronavirus più debole rispetto ai primi giorni e offre una soluzione a quello che, empiricamente, sembra più evidente, ovvero una minore violenza del Covid-19.
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Coronavirus più debole grazie alle mascherine, le parole di Crisanti
Intervistato dalla trasmissione Agorà, infatti, Crisanti ha affermato: «Un virus non è debole, forte, buono o cattivo, un virus è più o meno virulento e ha una capacità di trasmissione che si può misurare. Il resto sono stupidaggini». Secondo Crisanti le manifestazioni meno violente di Covid-19 in questo secondo periodo sono dovute a un motivo ben preciso: l’utilizzo delle mascherine. Infatti, grazie ai dispositivi di protezione, la quantità di virus che passa da un soggetto all’altro è molto più limitata. La carica virale conseguente sarà meno violenta e, dunque, la possibilità di avere situazioni più gravi si riduce.
«Il fatto che oggi si vedano casi meno gravi è esclusivamente dovuto ad una diminuzione della carica virale in gran parte dovuto all’uso delle mascherine – ha detto alla trasmissione in onda su Raitre -. Perché se io uso la mascherina, il mio interlocutore usa la mascherina, la quantità di virus che ci trasmettiamo è molto più bassa. La carica virale ha un impatto gigantesco sull’evoluzione della malattia. Se uno si infetta con molti virus o con pochi, si ha un decorso completamente diverso». Il virologo Crisanti ha sottolineato come il dato di ieri, 21 maggio, con il Veneto a zero contagi sia stato un passaggio fondamentale nella gestione dell’epidemia.
“Le riaperture sono frutto di un compromesso. Abbiamo aperto con un rischio che la politica ha considerato accettabile. Che fosse accettabile lo vedremo nei prossimi giorni. Ieri in Veneto per la prima volta zero casi, grande risultato” Andrea Crisanti, Univ. Padova #agorarai pic.twitter.com/0D7nYkvUot
— Agorà (@agorarai) May 22, 2020
Coronavirus più debole e mascherine, l’Italia ha pagato le prime fasi del virus
Dunque, la sua riflessione sulle mascherine è molto puntuale e arriva in coda a un periodo in cui, sul tema – come abbiamo più volte evidenziato – c’è stata una grande confusione. Anche Giornalettismo ha messo in evidenza le raccomandazioni dell’Oms (che inizialmente ha sottovalutato l’importanza dell’utilizzo della mascherina) con la successiva direzione presa da tutti gli organi che hanno gestito l’emergenza in Italia e che hanno puntato molto sull’incremento della produzione e delle importazioni (soprattutto nella prima fase) delle mascherine. Le parole di Crisanti, in questo caso, seguono proprio quest’ultima direzione.