Trump si è accorto del coronavirus: blocco degli aerei per l’Europa (ma esclude il Regno Unito)
12/03/2020 di Gianmichele Laino
Gli Stati Uniti si sono accorti del coronavirus, Donald Trump si è accorto del coronavirus. Il presidente Usa, nella nottata italiana, ha annunciato le prime misure che il Paese prenderà per cercare di arginare il contagio. Un contagio che, del resto è già arrivato oltre l’Atlantico con il coronavirus in America, dal momento che 1312 persone – al netto di tutte le persone che non sono state sottoposte a tampone, per il noto meccanismo del sistema sanitario statunitense – sono risultate positive al Covid-19. Tra le misure previste da Donald Trump, il blocco del traffico aereo per l’Europa, fatta esclusione per il Regno Unito.
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Trump si accorge del coronavirus in America: blocchi ai voli per l’Europa
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) March 12, 2020
Il presidente degli Stati Uniti ha affermato che queste sono le misure più forti che siano mai state prese per proteggere le popolazioni contro questo tipo di virus. Peccato che, soltanto qualche giorno fa, Donald Trump avesse affermato di non credere ai numeri del contagio, minimizzando sulla portata della diffusione del coronavirus. «Dobbiamo mettere da parte la politica, fermare le logiche di parte e unificarci come un’unica nazione e una sola famiglia».
Al presidente americano, ieri, sembravano indirizzate le parole di Tedros Ghebreyesus: il presidente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si era detto stupito dal fatto che diversi Paesi non avessero preso ancora le corrette misure di sicurezza per fronteggiare il coronavirus. Per questo motivo, Donald Trump ha deciso di fermare i viaggiatori dall’Europa (tranne dalla Gran Bretagna, appunto) per 30 giorni e ha chiesto al Congresso di sostenere misure come riduzioni delle tasse sui salari.
Coronavirus in America: borse a picco e stop all’NBA
Nella giornata di ieri, gli Stati Uniti si sono resi conto anche della portata economica della diffusione del virus. Wall Street, nella giornata dell’11 marzo, ha perso il 9% del suo valore, raggiungendo un -20% complessivo rispetto ai massimi storici toccati soltanto qualche settimana fa. La borsa statunitense è entrata nella cosiddetta fase dell’orso, con la possibilità di prevedere – per i prossimi giorni – ancora perdite importanti.
E anche il mondo dello sport più popolare degli Stati Uniti – il basket, con il campionato NBA – si è finalmente reso conto che in questo modo non si sarebbe più potuto andare avanti. A determinare il blocco del campionato ci ha pensato la positività del cestista di Utah Jazz Rudy Gobert. L’America si è svegliata: il coronavirus era già arrivato. Ora, insieme a lui, c’è anche la paura.