La campagna del sindaco di Cagliari: «Quando hanno portato mia madre in Ospedale, ho capito che dovevo rinunciare alla corsa»

25/03/2020 di Enzo Boldi

I numeri del Coronavirus a Cagliari sono ancora fortunatamente molto bassi. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dalla Protezione Civile, nel capoluogo sardo sono stati riscontrati 64 casi di positività al Covid-19 (nella Regione sono 421). Il primo cittadino Paolo Truzzu ha scelto una via molto estrema per sensibilizzare i suoi concittadini a non usciere di casa per motivi futili, avviando una campagna a suon di cartelloni affissi in giro per la città che raccontano storie reali che provengono da tutta Italia.

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Un tentativo estremo per ricordare – qualora non bastassero le multe e le sanzioni previste anche dagli ultimi DPCM del governo – quali sono i reali effetti del Covid-19 sulle persone che risultano essere contagiate. Storia che sono il sintomo di quel che molti italiani stanno affrontato e hanno affrontato nelle ultime settimane. Si chiede ai cittadini di essere più responsabili nei propri comportamenti, perché per il momento questa fastidiosa ma necessaria quarantena e queste limitazione negli spostamenti sono l’unico vaccino possibile.

Coronavirus a Cagliari, i cartelli del sindaco in città

«Quando hanno portato mia madre in ospedale, ho capito che dovevo rinunciare alla corsa». «Quando mio figlio è stato contagiato, ho capito che dovevo rinunciare a quella spesa inutile». Oppure, quello più incisivo: «Quando hanno intubato mio padre ho ripensato a quella passeggiata che dovevo evitare». Una serie di messaggi forti che rappresentano un grido: state a casa e uscite solamente per cose realmente e strettamente necessarie.

Il tutto è accompagnato da uno slogan: «Meno usciamo, prima ne usciamo». Con la firma del sindaco Paolo Truzzu. Un tentativo estremo per cercare di limitare il proliferare di casi di coronavirus a Cagliari.

(foto di copertina: da Twitter)

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