Retromarcia di Kim Jong-un. Ecco perché la Corea del Nord potrebbe far saltare il summit con Donald Trump

16/05/2018 di Redazione

Dopo settimane di messaggi distensivi, la Corea del Nord ha fatto marcia indietro sull’imminente, storico summit previsto il 12 giugno a Singapore con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

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Kim Jong-un, che ad aprile si è incontrato con la sua controparte sud coreana Moon Jae-in un altro incontro che non ha precedenti, ha fatto sapere di essere pronto a tirarsi indietro nel caso in cui Washington insistesse sul ritiro del programma nucleare di Pyongyang come precondizione a qualsiasi tipo di accordo.

Lo rivela l’agenzia di stampa nordcoreana KCNA. “Se gli Stati Uniti stanno cercando di portarci in un angolo per forzare il nostro abbandono unilaterale sul nucleare – ha dichiarato Kim Kye Gwan, il vice ministro degli Esteri –  non saremo più interessati a questo dialogo e non possiamo fare altro che riconsiderare il vertice tra Corea del Nord e Stati Uniti”.

Il bersaglio preferito di Pyongyang è stato il consigliere di Trump, John Bolton, che già in passato ha mostrato segni di intolleranza nei confronti della Corea del Nord e che vorrebbe un accordo simile a quello della Libia nel 2004.

Sono state registrate anche le prime reazioni concrete. È saltato un incontro ad alto livello tra le due Coree previsto per mercoledì 16 maggio, mentre il presidente del Sud Moon Jae-in si recherà a Washington il 22 maggio nel tentativo di proseguire il dialogo in vista del 12 giugno.

Da canto loro, gli Stati Uniti stanno operando considerando come certa la tenuta del summit.

(Foto credits: Ansa)

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