La coppia cinese guarita allo Spallanzani ha donato 40mila dollari all’Istituto

18/06/2020 di Enzo Boldi

Avevano lasciato Roma dicendo: «Ci avete salvato la vita. Amiamo lo Spallanzani, amiamo l’Italia». Ora la coppia cinese che ha rappresentato i primi due casi di Coronavirus in Italia ha deciso di fare una donazione da 40mila dollari all’Istituto capitolino che li ha curati e salvati. Un bel gesto per ringraziare i medici e il personale sanitario che, durante i due mesi in cui sono stati ricoverati a Roma, si sono presi cura di loro. Soldi che serviranno per finanziare la ricerca.

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«La scelta di fare una donazione a favore dell’Istituto Spallanzani è un atto di grande generosità e di riconoscenza – ha commentato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. C’è un proverbio cinese che recita: ‘Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita’». E nel loro viaggio la coppia cinese ha affrontato una durissima prova di salute, superata grazie al lavoro senza sosta di medici e infermieri dello Spallanzani, i primi a trovarsi di fronte a quella montagna ignora chiamata Coronavirus.

La coppia cinese dona 40mila dollari allo Spallanzani

«Ecco il viaggio e la vicenda della coppia di Wuhan curata all’Istituto Spallanzani, che è un’eccellenza del nostro sistema sanitario regionale riconosciuta in tutto il mondo, e che sono stati il primo caso di positività in Italia, rimarrà impressa nella loro e nella nostra memoria – ha proseguito Alessio D’Amato -. Voglio dunque rivolgere loro un ringraziamento e un invito a fare ritorno a Roma».

Il lieto fine, nonostante i preamboli

Si tratta del lieto fine, con tanto di ringraziamento non solo simbolico ma attivo, di una storia che all’inizio sembrava non lasciare speranze. La coppia cinese venne ricoverata all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma alla fine del mese di gennaio, dopo esser stata soccorsa presso un Hotel della centralissima via Cavour. Furono loro i primi contagiati da Coronavirus nel nostro Paese. Le loro condizioni di salute erano apparse immediatamente gravi, tanto da costringere i medici alla decisione di ricoverarli in terapia intensiva. Dopo due mesi, tra cure e riabilitazione, marito e moglie furono dichiarati clinicamente guariti il 19 marzo scorso.

(foto di copertina: da Rep Tv)

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