Incentivare l’uso della coppetta mestruale sarebbe potuta essere una buona idea, ma non così

Le donne hanno il ciclo: è un fatto. Gli assorbenti usa e getta inquinano: anche questo è un dato di fatto. È un motivo valido per considerare gli assorbenti un bene di lusso? no, ed è un terzo dato oggettivo. Il fatto che in Italia continui a persistere la Tampontax è uno scandalo, senza se e senza ma. E se decidere di tenerla – e sottolineiamo se – potrebbe anche essere un modo per incentivare le donne verso soluzioni più ecosostenibili, come la coppetta mestruale, è chiaro che la motivazione addotta è pura propaganda. Sopratutto, bisognerebbe smetterla di decidere al posto degli altri: salvare il pianeta è una urgenza, ma davvero è colpa delle donne che usano gli assorbenti?

Incentivare l’uso delle coppette mestruali sarebbe potuta essere una buona idea, ma non così

Quest’anno è tornato in voga il tema della tampontax, ovvero la tassa al 22% sugli assorbenti, considerati “beni di lusso” al pari del caviale. Questa legislatura ha subito diverse pressioni perché abbassasse la tassa almeno al 4%, se non meno, mettendosi in linea con le scelte di altri paesi europei. Eppure, neanche stavolta è andata bene: avere le mestruazioni è un bene di lusso, eppure non sembra che le donne se ne arricchiscano, anzi, ci perdono un sacco di soldi. Allora perché? la motivazione addotta dal deputato Francesco D’Uva nel botta e risposta nella trasmissione di La7 Omnibus è stata «noi siamo anche per l’ambiente lo sapete bene e non vogliamo andare su quelli usa e getta». La decisione, che all’inizio sembrava essere stata fatta per mancanza di fondi, ora è diventata una presa di posizione ecologica. «Ci sono delle possibilità non inquinanti, c’è la coppetta e ci sono i pannolini lavabili per i bambini» ha incalzato in tono animato, tanto che la conduttrice Gaia Tortora ha polemizzato «poi lamentiamoci che l’inquinamento aumenta che l’effetto serra aumenta!». Ma se il governo vuole incentivarne l’uso, perché non ha realizzato una campagna, ad esempio, nelle scuole, magari distribuendone alcune in forma gratuita? 

Coppetta mestruale: cos’è e come si usa

Partiamo dalle basi: cos’è una coppetta mestruale. Si tratta. come suggerisce il nome, di una coppetta realizzata in silicone anallergico da inserire nella vagina “piegandola” ( ci sono diversetecniche: a “c” a “7” e a “tulipano”) in modo che poi riprenda la sua forma una volta inserita, aderendo alle pareti e raccogliendo quindi il flusso mestruale. Ne esistono di due tipi, ma la più comune è quella a campana rovesciata. Questa poi va tolta, svuotata e lavata. Dopo essere stata disinfettata, si può riutilizzare all’infinito. L’opinione dei ginecologi in tema non è unanime, ma prevalentemente positivo: infatti la coppetta mestruale risulta più igienica rispetto agli assorbenti interni, e non va ad assorbire insieme al flusso mestruale il muco cervicale che agisce da forte anti-batterico naturale, proteggendo la cavità uterina da eventuali batteri e organismi esterni. D’altro canto però, alcuni sono scettici sul ristagno del sangue che, considerando che la coppetta può restare inserita fino a 9 ore in base al flusso, può favorire il proliferare di batteri. Inoltre è un’operazione che non tutte le donne, sopratutto magari le più giovani che ancora stanno scoprendo il proprio corpo, sono disposte a fare con tanta leggerezza. E, senza scendere nei dettagli splatter in stile Tarantino, molte cose possono andare storte, sopratutto se il cambio viene fatto non nel bagno di casa propria. In termini di costi, come per ogni tipologia di oggetto, ci sono versioni economiche ed estremamente costose. Si va dai 10 fino ai 50 euro: certamente il consiglio è di non risparmiare su qualcosa che letteralmente finisce dentro al corpo, in uno dei luoghi più delicati oltretutto.

Sicuramente, la coppetta è una scelta più ecologica degli assorbenti usa e getta, nessuno lo mette in dubbio. La domanda è: perché invece il rasoio di plastica da uomo non viene considerato bene di lusso? non è anche quello inquinante?. La carta ecologica, stavolta, non regge.

(credits immagine di copertina:Pixabay License)

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