Controlli informali tra vicini di casa, la proposta della Lega nel 2019
Oggi, invece, Matteo Salvini cita Orwell
14/10/2020 di Gianmichele Laino
Alex Bazzaro era il deputato della Lega che, insieme ad altri 80 colleghi, aveva chiesto di istituire dei controlli informali tra vicini di casa per aumentare la sicurezza. In passato, la Lega era stata anche a favore delle ronde civiche dei cittadini che, unitisi in associazioni, pattugliavano le strade solitamente di piccoli paesini per evitare il dilagare della microcriminalità. Oggi, però, Matteo Salvini – nonostante continuino ad arrivare smentite anche dallo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte – continua a citare Orwell a proposito del presunto intervento delle forze dell’ordine, previa segnalazione o delazione, da parte di cittadini che dovessero notare feste private con più di sei persone nelle case dei vicini.
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Controlli informali tra vicini, quando era la Lega a volerli
Prima le ronde, insomma, poi i controlli informali tra i vicini che, tuttavia, non pretendevano affatto di essere paragonati alle ronde stesse. Il tutto, secondo la proposta di legge (che non è stata fatta anni fa, si badi bene, ma soltanto nel 2019, quando la Lega era ancora un partito di governo insieme al Movimento 5 Stelle), si sarebbe dovuto verificare in pieno spirito di collaborazione con le forze dell’ordine.
Eppure, all’epoca, non c’era alcuna emergenza sanitaria che potesse giustificare un provvedimento del genere. Nelle intenzioni originarie della Lega, però, ci sarebbe dovuta essere lo stesso «un controllo informale della zona di residenza e la cooperazione tra cittadini e istituzioni» per aumentare la situazione di sicurezza dei singoli individui.
Controlli informali tra vicini, oggi Salvini parla di Psico-Polizia
Oggi, dopo un anno e mezzo, la Lega cambia idea sui cittadini che segnalano i propri vicini di casa. «Togliamo la Polizia dalle strade e la trasformiamo in Psico-Polizia per controllare i condomini??? Neanche George Orwell sarebbe arrivato a tanto, siamo alla follia, rileggiamoci ‘1984’» – aveva scritto Matteo Salvini nella giornata di ieri prima del chiarimento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Tuttavia, il suo partito – qualche tempo fa – aveva presentato una proposta simile.