La polemica dei celiaci per il taglio del contributo da parte del ministro Grillo
30/08/2018 di Gianmichele Laino
Per prima cosa, i fatti. Nella giornata di ieri, con una circolare dal ministero della Salute, Giulia Grillo ha rivisto i criteri per la redistribuzione del contributo celiaci. L’Italia, insieme a Malta, è una delle poche nazioni che prevede questo particolare sussidio per una categoria di persone che – al momento – comprende circa l’1% della popolazione (circa 600mila persone, secondo una stima del ministero).
LEGGI ANCHE > Celiachia e sensibilità al glutine: le differenze e la corretta alimentazione
Contributo celiaci, ecco la nuova distribuzione decisa dal ministro Grillo
Secondo una prima stima, i tetti di spesa verrebbero ridotti in media del 19%, con un risparmio per lo Stato di 30 milioni di euro. Questo risultato è stato raggiunto attraverso un ricalcolo delle spese per le fasce d’età coperte dal contributo: se aumentano i tetti di spesa per i minori, scendono di contro quelli per gli adulti. Da circa 140 euro, si passa a 110 per gli uomini e 90 per le donne tra i 18 e i 59 anni. Il taglio, inoltre, è maggiore per gli anziani over 60: il bonus, infatti, vale praticamente la metà, passando dai 140 euro mensili agli 89 euro per i maschi e 75 euro per le donne.
Non solo: entro due mesi, sarà aggiornato anche l’elenco degli alimenti che potranno essere acquistabili con il buono. All’interno di questi, rientrano pane, pasta, preparati, prodotti da forno e cereali per la colazione. Tutti gli altri – che stanno davvero proliferando in questi ultimi anni, triplicando il loro volume – non saranno compresi. Se questo aspetto può essere considerato positivo (ci sono diversi prodotti difficilmente consumabili per le persone affette da celiachia), senz’altro lo è meno il taglio generale ai contributi.
Contributo celiaci, i commenti sul web
Sui social network, infatti, le persone che da sempre devono lottare con questo problema non sembrano affatto contente della decisione del governo:
Ecco il nuovo che avanza… forse gli over 60 non li votano ?
Celiachia, cambiano i rimborsi mensili. Aumentano per i bambini, dimezzati per gli adulti @LaStampa https://t.co/JEvprgFx0k— Luciano Pagini (@Luciano777777) 30 agosto 2018
L’Italia non è un Paese per donne, immigrati, gay, giovani e da ora lo è meno anche per i #celiaci.
Decurtati e di parecchio gli aiuti dello Stato nell’acquisto di prodotti senza glutine.
Grazie #Grillo per queste campagne di INciviltà.
Prima #vaccini, ora #celiachia. pic.twitter.com/OaZRxACYzv— 🎀 zio Lino (@Linus2k) 30 agosto 2018
È finita la pacchia senza glutine.
(Ovviamente il vero problema – i prezzi gonfiati del circuito farmaceutico – mica va affrontato, eh. Basta tagliare i viveri ai celiaci…) https://t.co/1ne9KsHQNN— Mario Piccirillo (@Marioplanino) 30 agosto 2018
La speranza può arrivare dalle regioni, che potrebbero anche decidere di supplire a ciò che è stato tagliato dal bonus attraverso fondi propri. Tuttavia, il sistema, completamente nuovo rispetto al passato, ha bisogno di tempo per essere rodato. E per essere accettato, a quanto pare, da chi con la celiachia convive da sempre.
(Credit Image: © Liang Sen/Xinhua via ZUMA Wire)