Cosa sta emergendo dal Conti leaks?

Il gruppo hacker ritenuto vicino alla Russia e a Vladimir Putin ha subito una fuga di dati importante: l'esame di questi file sta portando a evidenziare un quadro abbastanza completo delle modalità con cui opera

21/03/2022 di Redazione

Quando il leak consiste in oltre 60mila tra messaggi e file, è naturale che ci voglia un po’ di tempo per far emergere notizie interessanti. A fine febbraio 2022, qualche giorno dopo l’inizio della guerra in Ucraina, un anonimo hacktivista ucraino aveva pubblicato una grande quantità di documenti relativi al famigerato gruppo di hacker Conti, tradizionalmente vicino al Cremlino, uno dei primi gruppi di cybercrime a dichiarare il suo esplicito appoggio a Vladimir Putin e alla sua invasione dell’Ucraina. Adesso, quei file – che sono stati descritti come “Conti leaks” – sono stati analizzati e hanno fatto emergere più di un passaggio controverso rispetto a quella che era stata l’attività del gruppo Conti nell’ultimo periodo.

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Conti leaks, cosa è emerso rispetto ai legami tra gli hacker e Putin

A eseguire una scansione completa dei Conti leaks è stato Wired US, che ha messo in evidenza come gli hacker del gruppo abbiano un collegamento con l’ex KGB – l’attuale servizio di sicurezza interno russo FSB – e come questi ultimi siano perfettamente a conoscenza di tutte le operazioni filogovernative realizzate attraverso violazioni informatiche. Due componenti del gruppo – ai massimi livelli nella sua organizzazione – hanno parlato di una sorta di ufficio specifico che affrontava temi di governo. Negli ultimi anni, per intenderci, si parlava spesso di ottenere informazioni legate alla situazione sanitaria di vari stati.

Inoltre – anche se nulla di esplicito trapela dai leaks -, sembra quasi che le chat e le comunicazioni tra vari componenti del gruppo di hacker Conti facciano riferimento a una sorta di protezione da parte del governo russo, all’operatività garantita per determinate operazioni che sembrerebbero rientrare in una specifica “linea” dettata dal Cremlino. Per la serie: fate pure le vostre operazioni di hackeraggio, purché non tocchiate obiettivi sensibili russi.

Si fanno più volte riferimenti, a quanto pare, a “persone che lavorano con la Federazione Russa” e la domanda se fosse opportuno operare su questioni che riguardano la politica si ripropone spesso nell’ambito delle conversazioni. In alcuni casi, gli hacker Conti si definiscono patrioti (un comportamento piuttosto strano per gli hacktivisti che, solitamente, si presentano come cosmopoliti e non legati a una singola bandiera). Sorprende, inoltre, il fatto di non essere ancora stati oggetto di retate della Federazione Russa, come invece è accaduto per un altro gruppo di hacker, REvil. Questo stato di cose sembra permanere anche oggi, a maggior ragione dopo l’esplicita presa di posizione a favore dell’invasione russa dell’Ucraina.

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