Giuseppe Conte indossa la maschera: «Neanche a casa sanno per chi ho votato»

28/05/2019 di Enzo Boldi

Nelle ultime settimane, prima del voto europeo, tra le tanti liti all’interno della maggioranza ce ne è stata una che ha riguardato anche il presidente Giuseppe Conte. Il sottosegretario a Palazzo Chigi, il leghista Giancarlo Giorgetti, aveva (più volte) messo in dubbio l’imparzialità del premier su diverse situazioni che avevano acceso lo scontro tra Movimento 5 Stelle e Lega. Ora, forse per ribadire il suo essere super partes, Conte ha fatto il misterioso sulla sua preferenza segnata a matita sulla schede per le Europee di domenica scorsa.

«È giusto che gli esponenti delle forze politiche che hanno fatto campagna elettorale adesso abbiano il tempo per commentarla. Non mi sono cimentato, credo che neppure a casa sappiano per chi ho votato – ha detto Giuseppe Conte arrivando a Bruxelles per il vertice dei Capi di stato e di governo a proposito delle europee -. Mi sono tenuto lontano, perché è giusto, nel mio ruolo, aver vissuto da privato cittadino votante la campagna elettorale». Il presidente del Consiglio, dunque, spiega di non essersi immischiato nelle liti perché ha vissuto il tutto come privato cittadino. Come se tutti i privati cittadini potessero utilizzare le sale di Palazzo Chigi.

Conte non svela il suo voto alle europee

Il post voto ha portato una Lega ad avere più potere ‘contrattuale’ e, nonostante Salvini abbia dichiarato ai quattro venti di non voler tirare per la giacca Giuseppe Conte, appare evidente – sempre scorrendo le varie parole pronunciate dalla mezzanotte del 27 maggio, fino a pochi istanti fa – che i primi dossier che dovranno essere analizzati in Consiglio dei Ministri saranno quelli marchiati Lega. Ma prima si dovrà tornare alla normalità che, per stessa ammissione del Presidente del Consiglio, si è persa negli ultimi mesi in cui l’Italia è rimasta paralizzata dalle litigate adolescenziali – solo nei modo, non per i fini – tra Salvini e Di Maio.

«Salvini mi commissaria? Io sono tranquillo»

«Non abbiamo iniziato a discutere di manovra economica e di riforma fiscale – ha detto Conte -. Fatemi riprendere le fila del dialogo con gli esponenti delle forze di maggioranza, inizieremo a esaminare con calma tutti i dossier, ci sono tantissime priorità, che sono quelle scritte nel contratto di governo che non abbiamo ancora realizzato perché richiedono tempo». Intanto Salvini pressa e batte cassa dopo il voto europeo, ma il premier dice di essere tranquillo: «Salvini ha sempre fatto parte della mia coalizione – ha aggiunto il premier – e fa parte delle forze che sostengono il governo, quindi perché mi dovrei sentire commissariato?».

 

(foto di copertina: ANSA/FILIPPO ATTILI PALAZZO CHIGI PRESS OFFICE)

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