Conte dice a Renzi che «non ha bisogno di fenomeni»

04/10/2019 di Redazione

Come un cerchio che si chiude. Più di un anno fa, quando Giuseppe Conte venne nominato presidente del Consiglio di un governo Lega-M5S gli fu chiesto se Matteo Renzi gli avesse dato qualche consiglio e come avesse preso le critiche rivoltegli dall’allora senatore del Partito Democratico da collega a collega: «È professore lui?» – fu la risposta del presidente del Consiglio alle prime armi. Una risposta che aveva già fatto presagire un certo astio tra i due. Oggi, Giuseppe Conte – intervenuto alle celebrazioni in occasione di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia – fa un bis.

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Con una differenza sostanziale: questa volta, Matteo Renzi – o meglio, il suo nuovo partito Italia Viva – è al governo insieme a lui e lo sostiene nella maggioranza parlamentare. Tuttavia, il senatore di Rignano nelle ultime ore si sta comportando un po’ da mina vagante. Si è prima messo di traverso per la realizzazione di certe misure nella nota di aggiornamento del Def (tra queste, c’è anche il blocco a qualsiasi aumento dell’Iva) e poi, con una lettera al Corriere della Sera, ha criticato velatamente la futura manovra economica e lo scarso coraggio del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che avrebbe proposto solo «pannicelli caldi sul cuneo fiscale».

La risposta di Giuseppe Conte, glaciale, non si è fatta attendere: «Se per Renzi che ha uno stipendio consistente, 20-30 euro sono pochi per carità…Lui ha dato molto di più, ha usato risorse pubbliche ma noi abbiamo un quadro di finanza molto delicato. Quando si parla dei lavoratori bisognerebbe avere rispetto: non abbiamo bisogno di fenomeni».

FOTO: ANSA/ UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/ FILIPPO ATTILI

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