Conte non vuole rinnovare Quota 100 ma «la Lega non lo permetterà»

Matteo Salvini ha comunicato che non permetterà a Conte di toccare Quota 100

27/09/2020 di Ilaria Roncone

Conte ha annunciato – nel corso di un video intervento al festival dell’Economia di Trento – che il governo non ha intenzione di rinnovare il Quota 100. «Il rinnovo non è all’ordine del giorno», ha chiarito il premier, specificando come invece sia centrale una «riforma di un sistema pensionistico che dobbiamo avere il coraggio di differenziare». Immediata la replica di Salvini, che vuole difendere a spada tratta il provvedimento voluto dai 5 Stelle e varato nel corso del suo governo. A Conte l’appoggio di Matteo Renzi e di Italia Viva per l’idea del Quota 100 abolita o comunque riformato.

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Salvini difende il Quota 100


Approva tutto, contesta tutto e ora vuole difendere tutto. Se sul reddito di cittadinanza approva e poi contesta, si Quota 100 rimane lineare e vuole difenderla. «Vogliono tornare alla legge Fornero!? La Lega non glielo permetterà, promesso. Non si scherza con i sacrifici di milioni di lavoratrici e lavoratori italiani», ha tuonato Salvini sulle sue bacheche social. Renzi ha invece dato il suo benestare: «L’abolizione di Quota 100 è una svolta importante. Dopo aver cambiato linea in Europa, torniamo alla serietà sulle pensioni rimediando ancora ai danni del governo populista. Prossimo obiettivo: il Mes».

Quota 100 abolita: verso le pensioni differenziate

In che direzione dovrebbe andare il sistema pensionistico italiano? «Tra le riforme che ci aspettano possiamo anche lavorare su quella delle pensioni. Dobbiamo metterci attorno a un tavolo, ad esempio fare una lista dei lavori usuranti mi sembra la prospettiva migliore. Un professore universitario vorrebbe lavorare a settant’anni, mentre in tante occupazioni usuranti non possiamo prospettare una vita lavorativa così lunga. Dobbiamo avere il coraggio di differenziare». Occorre differenziare in base alle varie professioni, sottolinea quindi Conte, aggiungendo: «Meno male che avevamo una misura di protezione sociale come il Reddito di cittadinanza cui abbiamo aggiunto il Reddito di emergenza».

L’ammissione: «Indietro con inserimento nel lavoro dal reddito di cittadinanza»

Conte ha ammesso che rispetto ai piani iniziali del Reddito di cittadinanza le cose non sono andate bene: «Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro, ho già avuto due incontri con i ministri competenti: dobbiamo completare quest’altro polo e dobbiamo riorganizzare anche una sorta di network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori». Appuntamento al 2021, quindi, quando «spero che potremo presentare l’altro progetto, quello che incrocia l’attuazione del reddito di cittadinanza con l’inserimento nel mondo del lavoro».

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