Conte indica le banche come maggiori responsabili del ritardo nei prestiti

Conte attacca le banche sulla questione prestiti: «Possono e devono fare di più». Queste le parole del premier nel corso dell’informativa alla Camera. Consapevole dei ritardi nel versamento di denaro promesso ai lavoratori e alle imprese, Conte fa sapere che lo Stato ha messo a disposizione i soldi ma che sono le banche a non essere abbastanza rapide a sbrigare le pratiche necessarie per la concessione dei prestiti a favore del rilancio economico del paese. «Non possiamo tollerare che le imprese possano sentirsi private del denaro necessario per garantire la continuità economica delle proprie attività», ha affermato il premier.

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Per Conte le banche devono essere più rapide a concedere i prestiti

«Il sistema bancario, che pure sta offrendo la sua collaborazione, può e deve fare di più», ha detto Conte alla camera. Ha anche ribadito che c’è la possibilità di ottenere fino a 25 mila euro di prestiti entro 24 ore, somme di denaro coperte da garanzia pubblica, sottolineando che – rispetto a questa possibilità – «In alcuni casi sono stati rispettate queste tempistiche, ma molte segnalazioni ci dicono che nella maggior parte dei casi non sta avvenendo». Tutto questo per sollecitare le banche affinché siano più veloci.

L’opposizione protesta contro Conte

 

Mentre parlava dei ritardi e attribuiva la maggior parte della colpa alle banche, dai banchi dell’opposizione si sono levate le proteste. Dopo quelle per i colpi di tosse, quindi, arrivano quelle per le precisazioni di Conte sui ritardi attribuibili alle banche. Secondo l’opposizione, infatti, il ritardo nei pagamenti è frutto dei ritardi del governo dovuti alle misure dei decreti Liquidità. La patata bollente che passa di mano in mano, quindi, con Conte che ci ha tenuto a precisare come sia «essenziale che le banche riescano ad allinearsi alle pratiche più efficienti, assicurando la liquidità garantita nei tempi più rapidi».

(Immagine copertina dal profilo Facebook di Conte)

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