Il M5S mette i paletti: nuovo incontro con il Pd solo con il sì ufficiale a Conte
27/08/2019 di Enzo Boldi
La frenata che non ti aspetti, con tanto di aut aut che ha il sapore dell’ultimatum. Dopo una lunga serata di trattative in cui non si è arrivati a una quadratura del cerchio, il Movimento 5 Stelle ha diramato una nota in cui si accusa il Partito Democratico di non aver ancora comunicato la propria posizione ufficiale nei confronti di un Conte-2, con l’incarico che i pentastellati vogliono assolutamente affidare al presidente del Consiglio dimissionario. E non ci saranno nuovi incontri fino a che Zingaretti non scioglierà ufficialmente il suo veto e quello di buona parte del Pd.
La trattativa, dunque, si è arenata sul paletto Conte-2, con il Movimento 5 Stelle che lancia accuse neanche troppo velata all’ex avversario e ora (forse) alleato: «Rivedremo il Pd quando nei loro organi di partito avranno dato l’ok all’incarico a Conte – si legge nella nota diffusa dal Movimento 5 Stelle -. Nessun altro incontro fino a quando non avranno chiarito ufficialmente la loro posizione su Giuseppe Conte».
O il Conte-2 o salta tutto
E gli stracci (per ora straccetti) iniziano a volare anche nel resto del comunicato pubblicato dai penstastellati in merito a questa trattativa M5S-Pd: «Se si vuole il voto lo si dica apertamente. Il M5S è la prima forza politica in Parlamento, lo ricordiamo a tutti. In una fase cosi delicata per il Paese non c’è tempo da perdere. Noi stiamo lavorando intensamente per dare risposte immediate ai cittadini. E dobbiamo sbrigarci perché il tempo stringe. Nel partito democratico, però, hanno ancora le idee confuse».
I paletti del M5S e le accuse al Pd
Venti di tempesta? Forse. La nota del Movimento 5 Stelle si conclude con un duro attacco al Partito Democratico, andando anche oltre alla questione Conte-2, ma lanciando alcune accuse che potrebbero rimettere tutto in discussione: «Predicano discontinuità ma ci parlano solo di incarichi e di ministeri, non si è parlato né di temi né di legge di bilancio. Così non va proprio bene. Ieri dopo 4 ore di incontro non si è arrivati a nulla. Così non si può lavorare. O si cambia atteggiamento o è difficile». Che poi è anche quello che ha detto Carlo Calenda.
(foto di copertina: ANSA/PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Filippo Attili)