Molise, boom dei contagi causato da un funerale troppo «partecipato» della comunità Rom

Chi osserva il bollettino dei dati coronavirus giorno per giorno se ne è reso conto. In Molise, di punto in bianco, a partire dall’8 maggio i casi di coronavirus registrati hanno cominciato ad incrementarsi in maniera notevole. Negli ultimi dieci giorni – con un picco in questi ultimi – si è giunti a 72 nuovi casi positivi registrati. Come è possibile? L’esplosione improvvisa sarebbe dovuta all’eccessiva partecipazione al funerale di una persona che ha visto riunirsi la comunità Rom del capoluogo, diventata di conseguenza nuovo focolaio.

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Troppi partecipanti per rendere omaggio a un defunto

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è stato confermato che alla base dell’impennata di casi riguardanti la comunità Rom di Campobasso c’è l’eccessiva partecipazione alle esequie di un membro della comunità. In una delle regioni che sembrava meno colpita dalla situazione coronavirus, quindi, l’inosservanza delle regole imposte dallo Stato è stata fatale. Un caso emblematico, se si guarda a come la popolazione sta affrontando la fase 2 – troppo spesso con assembramenti nei parchi cittadini senza prestare la dovuta attenzione -. Dal primo caso accertato a 72 nuovi casi – tutti legati a quell’occasione di incontro – sono passati solo dieci giorni.

La ricostruzione dei fatti

Il funerale si sarebbe svolto lo scorso 30 aprile. Stando alla ricostruzione del Corriere, alla cerimonia avrebbe partecipato un numero maggiore di persone rispetto a quelle consentite ai tempi del coronavirus. Se all’inizio le ricostruzioni sull’evento sembravano confuse, nei giorni scorsi sarebbero iniziati a circolare in rete una serie di video della funzione in cui si vedrebbe chiaramente che il quantitativo di persone che hanno partecipato al funerale era eccessivo per le misure di contenimento.

Si difende il sindaco del M5S: «Non ho autorizzato nulla»

Il sindaco di Campobasso, in seguito anche alla diffusione dei video, è finito sotto accusa. Inizialmente Roberto Gravina sosteneva come alla cerimonia non avessero partecipato più di dieci persone. Dopo l’esplosione della polemica il pentastellato ha dichiarato: «Non temo di essere smentito sul fatto che rispetto al controllo e all’assembramento, che nulla avevano a che vedere né con un funerale, né con la tumulazione […] Abbiamo garantito che fuori dal cimitero ci fosse il numero minimo di persone, come testimoniato dalle foto». Ha aggiunto che «le immagini che abbiamo visto tutti noi le abbiamo visionate solo l’8 maggio, a fatti già accaduti, quando qualcun altro era presente lì e avrebbe dovuto garantire quello che tutti voi e il sottoscritto richiede». Adesso il primo cittadino di Campobasso pensa a come rimediare, chiedendo e promettendo ai cittadini più controlli.

(Immagine copertina dal video sul profilo Facebook di Federico Mandato, editore di Molisetv)

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