Consiglio europeo, Conte lancia l’ultimatum: «UE dica sì a tutto il pacchetto o niente»
28/06/2018 di Redazione
L’Italia è a un passo dal far fallire il consiglio europeo sul tema dei migranti. L’incontro istituzionale dei 28 Paesi dell’Unione Europea al tavolo presieduto da Donald Tusk non sta prendendo una direzione favorevole, sia per le dichiarazioni bellicose di Germania e Francia prima dell’inizio del vertice, sia per la minaccia dell’Italia di porre il suo veto alla soluzione sui migranti se non dovessero venire accolte tutte le richieste di Roma sul tema.
Malta, intanto, ha deciso di impedire l’uso dei suoi porti alle navi delle ong. Lo si legge in una nota del governo de La Valletta. In seguito ai recenti eventi dopo il caso Lifeline, Malta «deve accertarsi che le operazioni» di queste navi «siano conformi alle norme nazionali e internazionali». La Valletta «non può consentire a entità con strutture simili a quelle oggetto di indagini di usare il porto per le loro operazioni, né di entrare o uscire». Bloccata quindi anche la nave della Seawatch che, a quanto risulta all’ANSA, è sottoposta a controlli della documentazione.
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Consiglio europeo, l’ultimatum dell’Italia
«O si discute l’insieme del pacchetto presentato dall’Italia – fanno sapere fonti della nostra delegazione a Bruxelles -, oppure non si apre la trattativa. Di certo è escluso che si possa parlare di movimenti secondari, senza un discorso complessivo su tutti i punti della nostra proposta». Pertanto, l’Italia non ha escluso di utilizzare il suo veto sulla risoluzione finale.
Nel pre-vertice, l’orientamento dei Paesi dell’UE è stato quello di chiedere una risposta condivisa sul tema dei migranti – basata sulla solidarietà e sulla responsabilità -, opponendo la possibile uscita da Schengen per quegli Stati che non saranno d’accordo con le soluzioni prospettate dal Consiglio Europeo. Le minacce dell’Italia, tuttavia, non sembrano spaventare gli interlocutori europei: il premier del Belgio Charles Michel, infatti, ha affermato con molta tranquillità di «avere l’abitudine nei negoziati Ue a 27 o 28 alle minacce o a discorsi muscolari, ma quel che conta è avere la capacità di assumere responsabilità, perché è ben più coraggioso prendere decisioni che non prenderne».
Consiglio europeo, il nervosismo di Conte per il bilaterale Merkel-Macron
A far saltare i nervi al premier Giuseppe Conte anche l’incontro preliminare tra Angela Markel ed Emmanuel Macron, dal quale sarebbe stato escluso. Fonti vicine a Palazzo Chigi hanno tuttavia affermato che un bilaterale con il presidente francese era stato chiesto a Conte in tempi troppo stretti e non compatibili con gli impegni del premier. Il presidente del Consiglio italiano, infatti, aveva preso un appuntamento con il numero uno del parlamento europeo Paolo Tajani e con la stessa Merkel, in un’agenda fittissima che gli ha causato anche qualche minuto di ritardo rispetto all’inizio della riunione del Consiglio Europeo.
Il ministro degli Esteri del Marocco ha escluso inoltre che possa essere aperto un hotspot per migranti nel Paese del Nord Africa. «Il Marocco respinge e ha sempre respinto questo genere di metodi per gestire la questione dei flussi migratori», ha detto Nasser Bourita al termine del suo incontro a Rabat con l’omologo spagnolo Josep Borrell. Marocco, Tunisia e Albania sono i Paesi indicati come possibili siti per la creazione di centri di accoglienza fuori dai confini europei, una questione in discussione al vertice Ue in corso a Bruxelles.
FOTO: ANSA/ UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI / FILIPPO ATTILI