Per Libero chi ha manifestato sabato a Verona deve «marcire»

31/03/2019 di Enzo Boldi

Ai titoli infelici ci eravamo abituati da tempo, così come ad alcune prese di posizioni discutibili dettate dalla natura del quotidiano. Domenica 31 marzo, però, Libero è andato oltre, parlando della manifestazione organizzata dall’associazione Non una di Meno a Verona, per protestare contro i contenuti e i temi oscurantisti del Congresso delle Famiglie a cui hanno partecipato molti esponenti del governo legati alla Lega. Già l’esordio dalla prima pagina non è stato felicissimo, con un richiamo al Salvini santo protettore delle famiglie e un Di Maio che pensa solamente ai gay, poi si legge l’incipit dell’articolo a pagina 3 e si resta scioccati.

«Orsù marciamo – scrive Fausto Carioti -. Voce del verbo marcire. Ieri nelle strade di Verona lo hanno fatto in ventimila, tra femministe, attivisti gay ed ex presidente della Camera, urlando ‘buffoni’ quando sono passati davanti al Congresso delle famiglie ‘tradizionali’, quelle composte da una madre, un padre e figli che rischiano persino di essere il frutto di un rapporto carnale tra la figura genitoriale 1 e la figura genitoriale 2». Brividi.

Chi manifesta contro il Congresso delle Famiglie deve marcire

Marcire, un verbo che riguarda un qualcosa di vecchio e stantio che ha fatto il suo tempo e concluso il suo ciclo di vita. Un po’ come l’idea rinnegare la legge sull’aborto, non riconoscere i diritti per le coppie omosessuali e riportare la condizione delle donne all’ante-guerra, quando il loro unico ruolo era quello di protettrici del focolare familiare, mentre il padre famiglia portava a casa lo stipendio. Tutto questo non si può certo attribuire alla protesta delle femministe per le strade di Verona, scese in piazza per ribadire la legittimità di diritti ottenuti negli anni dopo lotte su lotte.

Matteo Salvini santo protettore della Famiglia

E poi l’esaltazione di Matteo Salvini, vero difensore della famiglia. Peccato che il ministro dell’Interno – e questa non è una sua colpa, ma una scelta di vita assolutamente non criticabile -, abbia alle spalle una storia personale almeno in contrasto con quanto sostenuto dalla maggior parte dei rappresentanti del congresso di Verona. Insomma, non proprio l’emblema della famiglia tradizionale. Ma per Libero e Fausto Carioti è lui il vero santo patrono della famiglia, mentre chi è contrario all’abolizione della legge sull’aborto e a favore dei diritti delle coppie gay è marcio e deve marcire, non marciare.

(foto di copertina: ANSA/FILIPPO VENEZIA + pagina 3 di Libero del 31 marzo 2019)

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