Conferenza stampa Salvini: «Tornerò a Catania, ma non da solo»

«A un certo punto mi sono chiesto se era normale che accusa e difesa dicessero la stessa cosa»

03/10/2020 di Redazione

Matteo Salvini si è mostrato abbastanza tranquillo dopo l’ordinanza del giudice di Catania Nunzio Sarpietro che ha chiamato a deporre il prossimo 20 novembre anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro Luigi Di Maio e l’ex ministro Danilo Toninelli. La conferenza stampa Salvini è stata condotta da lui e dall’avvocato Giulia Bongiorno.

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Conferenza stampa Salvini: «Soddisfatto, tornerò a Catania in compagnia»

Il leader della Lega ha affermato: «A un certo punto mi sono chiesto se era normale che accusa e difesa dicessero la stessa cosa. Per me è la prima volta in un’aula da tribunale come imputato – ha detto Salvini – e quindi ero abituato ai telefilm americani dove l’accusa sosteneva qualcosa e la difesa un’altra».

Poi, sul merito del processo, ha manifestato soddisfazione per il fatto che verranno ascoltati anche Conte, Di Maio e Toninelli, oltre che l’attuale ministro dell’interno Lamorgese: «Il giudice mi ha garantito che inviterà gentilmente anche a Catania – ha detto Salvini – il presidente del Consiglio Conte, il ministro Toninelli, il ministro Di Maio e anche l’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Il sindaco di Catania sarà contento perché ospiterà tutte queste figure istituzionali».

Conferenza stampa Salvini: l’infortunio di Giulia Bongiorno

Infine, c’è spazio anche per un aneddoto rispetto a quello che è successo in tribunale, a porte chiuse: «Tornerò a casa assolutamente tranquillo – ha detto Salvini – e ringrazio anche la pubblica accusa che mi ha detto che ho fatto quello che dovevo. Però è questa la trafila. Noi abbiamo sempre rivendicato quello che ho fatto e sono orgoglioso di quello che abbiamo. Spero che anche gli altri lo rivendichino. Nota a margine: l’avvocato Bongiorno entra sulle sue gambe e esce con una sedia a rotelle perché mentre il giudice era in camera di consiglio, una lastra di marmo di quasi cinquanta chili è caduta sulla caviglia di Giulia Bongiorno e l’ha fatta male. È stata soccorsa dal 118, ma per fortuna non si è fatta niente perché il pezzo di muro è finito tra il tendine e la caviglia. La colpa non è del presidente del Tribunale, ma chiedo al ministro della Giustizia se è normale che in un palazzo di giustizia succeda una cosa del genere. Quindi qui si chiuderà un processo e se ne aprirà un altro».

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