Con il decreto sostegni è stata riconosciuta ufficialmente la lingua italiana dei segni

Tutto è partito da un emendamento presentato in Commissione Bilancio al Senato da Matteo Salvini. Con l'approvazione del decreto viene riconosciuta anche la figura professionale dell'interprete

21/05/2021 di Enzo Boldi

L’Italia è stato l’ultimo Paese europeo, ma alla fine anche il nostro Paese è riuscito a riconoscere la LIS (Lingua italiana dei segni) e la LIST (Lingua dei segni italiana tattile). Il tutto è contenuto all’interno dell’articolo 34 ter del Decreto sostegni bis appena approvato. E con questo provvedimento sono state riconosciute ufficialmente anche due figure professionali come quella dell’interprete LIS e interprete LIST che, di fatto, ora vengono equiparate al mestiere del traduttore e dell’interprete.

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Una boccata d’ossigeno dopo anni di richieste e manifestazioni di piazza per palesare l’esigenza di un riconoscimento ufficiale da parte dello Stato Italiano. Ed è servito un decreto che, in realtà, poco aveva a che fare con questo tema. Ma ben venga: ora la Lingua Italiana dei Segni (anche quella tattile) è entrata a far parte – ufficialmente – del nostro Paese. Così come il duro lavoro di chi aiuta le persone sorde a non sentirsi escluse.

La LIS (Lingua italiana dei segni) è stata riconosciuta ufficialmente

La soluzione finale a questo sacrosanto (seppur tardivo) riconoscimento è arrivato con l’approvazione del decreto sostegni bis. All’articolo 34 ter del provvedimento, si fa riferimento alle “Misure per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e l’inclusione delle persone con disabilità uditiva”. Da anni tra le scartoffie e tra i cassetti impolverati del Parlamento si erano perse varie iniziative legislative che avevano come obiettivo quello del riconoscimento ufficiale della Lingua Italiana dei Segni. Il tutto, però, era rimasto bloccato da altre priorità.

L’emendamento targato Lega

Adesso, però, l’emendamento della Lega (con primo firmatario Matteo Salvini), presentato in Commissione Bilancio del Senato (e approvato lo scorso 4 maggio), ha superato quegli ostacoli riuscendo a metter piede all’interno del decreto sostegno bis approvato nei giorni scorsi da Palazzo Madama. E il testo recitava:

  1. In attuazione degli articoli 2 e 3 della Costituzione e degli articoli 21 e 26 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, nonché in armonia con gli articoli 9, 21 e 24 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e ratificata ai sensi della legge 3 marzo 2009, n. 18, la Repubblica riconosce, promuove e tutela la Lingua dei Segni Italiana (LIS) e la Lingua dei Segni Italiana Tattile (LIST).
  2. La Repubblica riconosce le figure dell’interprete LIS e dell’interprete LIST quali professionisti specializzati nella traduzione e interpretazione rispettivamente della LIS e della LIST, nonché nel garantire l’interazione linguistico-comunicativa tra soggetti che non ne condividono la conoscenza, mediante la traduzione in modalità visivo-gestuale codificata delle espressioni utilizzate nella lingua verbale o in altre lingue dei segni e lingue dei segni tattili. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministri dell’università e della ricerca e per le disabilità, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, sono definiti i percorsi formativi per l’accesso alle professioni di interprete LIS e di interprete LIST e sono altresì definite le norme transitorie per chi già esercita le medesime professioni alla data di entrata in vigore della presente disposizione.
  3. Al fine di favorire l’accessibilità dei propri servizi, le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, promuovono la diffusione dei servizi di interpretariato in LIS e in LIST, la sottotitolazione e ogni altra modalità idonea a favorire la comprensione della lingua verbale nonché iniziative di formazione del personale.
  4. Al fine di favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità uditiva, la Presidenza del Consiglio dei ministri promuove campagne di comunicazione.
  5. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo si provvede a valere sulle risorse del Fondo di cui all’articolo 1, comma 456, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, che, per l’anno 2021, è incrementato di 4 milioni di euro e, a decorrere dall’anno 2022, ha una dotazione di 4 milioni di euro annui.
  6. All’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, il comma 458 è sostituito dal seguente:
    ”458. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ovvero del ministro con delega in materia di disabilità, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali, sentite le altre amministrazioni interessate e la Conferenza unificata di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono stabiliti i criteri e le modalità per l’utilizzazione delle risorse del Fondo di cui all’articolo 1, comma 456.”.
  7. Agli oneri derivanti dall’attuazione del comma 5, pari a 4 milioni di euro per il 2021 e 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2022, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo sociale per occupazione e formazione di cui all’articolo 18, comma 1, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, come rifinanziato dall’articolo 9, comma 1, del presente decreto-legge».

Tutto ciò ha portato al riconoscimento ufficiale della LIS e della LIST, oltre che alla figura professionale dell’interprete Lis e dell’interprete List all’interno del settore della traduzione e dell’interpretazione. Meglio tardi che mai.

(foto: da conferenza stampa Mario Draghi)

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