Commissario della maturità rimosso per commenti sui migranti: «Io razzista? Sono stato in ferie in Africa»
12/06/2019 di Redazione
Quando i colleghi del quotidiano La Provincia Pavese gli hanno chiesto se fosse razzista, Carlo Gallarati – professore in pensione che ha insegnato per 35 anni al Volta di Pavia e che si era candidato per diventare presidente di commissione alla maturità del liceo Copernico della città lombarda – ha risposto: «Non scherziamo, sono stato in ferie in Africa e ho fatto un safari: conosco le lingue e ho avuto decine di alunni stranieri».
Commissario maturità rimosso dall’incarico
Eppure, i suoi tweet sono stati in rete fino alle scorse ore, al momento rimossi dopo il polverone sollevato dagli alunni delle quinte L e I del Liceo Copernico che avrebbero dovuto avere Gallarati come commissario per l’esame di maturità. I ragazzi, cercando informazioni sui membri della commissione (pratica frequentissima in tutti gli istituti d’Italia, diventata ancora più semplice grazie al proliferare dei social network e, in generale, dei motori di ricerca), si sono imbattuti in questa serie di post e tweet dal contenuto decisamente inappropriato.
«Li metterei in gabbia come un orango tango nei film di Fantozzi» o ancora «Anche io ho incontrato una risorsa “negro” sulla tangenziale ovest di Milano che andava contromano con la bicicletta sulla corsia d’emergenza. Spero che l’abbiano travolto». Tweet che successivamente sono stati rimossi dal web, ma che continuano a far discutere. E che hanno portato, nella giornata di ieri, alla decisione della sua rimozione dall’incarico. La preside del Copernico, Letizia Affatato, lo ha stabilito di concerto con il ministro dell’Istruzione Bussetti: «La situazione – ha affermato – avrebbe impedito lo svolgimento sereno dell’esame di maturità».
L’opinione degli studenti di Pavia sull’ex commissario maturità
Le due classi sono ricche di ragazzi che hanno genitori stranieri. E i loro compagni hanno minacciato di non presentarsi all’esame di maturità se a giudicarli fosse stato il professore Carlo Gallarati. «Il tweet che mi ha impressionato di più – ha detto uno degli studenti a La Provincia Pavese – è stato quello in cui si augurava la morte di ‘un negro’. Ha fatto leva su un errore per usarlo come scusa per augurare la morte. Una persona così non dovrebbe nemmeno entrare in una scuola».