Il documento del comitato tecnico-scientifico con le regole per i bar e i ristoranti che riapriranno dal 18 maggio
11/05/2020 di Redazione
L’attività di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici, in molte regioni italiane, potrebbe ripartire già il prossimo 18 maggio, senza aspettare la data del 1° giugno indicata da Giuseppe Conte al momento della presentazione del dpcm del 26 aprile che dettava le regole della fase 2. Per questo motivo, il comitato tecnico-scientifico ha stilato un documento di quattro pagine con le linee guida per la ripartenza di questi esercizi commerciali. Come funzionano bar e ristoranti, quindi, nella seconda parte di questa emergenza coronavirus?
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Come funzionano bar e ristoranti nella fase 2
Ci sono alcune regole e prescrizioni che andranno rispettate e che i ristoratori e gli esercenti dovranno rispettare per poter garantire le condizioni di accesso in sicurezza ai propri locali. Vale sempre un principio su tutti, quello del distanziamento sociale. E si parte da una condizione naturale: nei bar, nei ristoranti (ma questo vale anche in altri esercizi commerciali) l’utilizzo della mascherina protettiva è in contrasto con lo stesso bene e servizio che si va a consumare in questi esercizi commerciali. Impossibile mangiare una pizza con la mascherina addosso. Così come è molto probabile che ci possano essere stazionamenti di virus su piatti e stoviglie in caso di permanenza lunga all’interno del locale.
Il suggerimento per il primo periodo è quello di favorire gli spazi aperti, laddove possibile. In questi casi, i consumatori potrebbero essere più tutelati dal fatto di stare a contatto con l’aria. Per la consumazione interna, invece, sarà opportuno che ogni cliente abbia un proprio spazio vitale di almeno 4 metri quadrati. Questo significa che tra un tavolo e l’altro dovrà esserci la distanza di almeno due metri (con conseguente contingentamento dei coperti). Ancora in discussione la distanza che dovrà essere garantita tra i commensali che si trovano allo stesso tavolo.
Come funzionano bar e ristoranti, regole ferree anche per parrucchieri
Non si potrà fare l’ormai abituale apericena: i buffet, infatti, non rispetterebbero le condizioni minime di sicurezza. Questo elemento, a lungo andare, potrebbe comportare anche un cambiamento completo delle nostre abitudini di consumazione di un determinato tipo di servizio e potrebbe spingere gli imprenditori a trovare altre soluzioni. Il personale di servizio dovrà indossare sempre guanti e mascherine monouso.
I negozi al di sotto dei 40 metri quadrati potranno ospitare soltanto un cliente per volta. Scompare l’indicazione, che pure era stata data qualche giorno fa, sulla sanificazione dei capi di abbigliamento da provare nei negozi e nelle boutique. Chi li indosserà dovrà farlo con guanti e mascherine protettive, mentre i camerini dovranno essere sanificati ogni giorno. Per parrucchieri ed estetisti, invece, sarà obbligatoria la prenotazione: verranno abolite le attese condite, molto spesso, dalla consultazione di giornali e riviste.