Come calcolare il codice fiscale
Come viene generato il codice fiscale e come averlo sempre a portata di mano online
17/08/2021 di Redazione
L’Anagrafe Tributaria attribuisce ad ogni persona nata o residente in Italia un numero identificativo composto da 16 caratteri alfanumerici. Il codice fiscale si presenta come una tesserina plastificata delle dimensioni di una carta di credito di colore blu nell’attuale versione della Tessera Sanitaria (un tempo il tesserino era verde).
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Com’è calcolato il codice fiscale?
La sequenza alfanumerica del codice fiscale è così composta:
- 3 lettere che corrispondono al cognome: solitamente la prima, la seconda e la terza consonante del cognome;
- 3 lettere generate dal nome: la prima, la terza e la quarta consonante;
- 4 numeri e una lettera per la data di nascita: le prime due cifre indicano l’anno di nascita, una lettera rappresenta il mese e le altre 2 cifre sono ricavate dal giorno di nascita;
- 1 lettera e 3 cifre che identificano il comune di nascita: corrispondono ai codici ISTAT attribuiti univocamente a ciascun comune italiano dall’Agenzia delle Entrate;
- 1 lettera finale che rappresenta un carattere di controllo e serve a garantire la correttezza del codice fiscale e allo stesso tempo impedisce che il medesimo codice possa appartenere a due omonimi: nel caso infatti che due individui condividano gli stessi dati anagrafici il carattere di controllo assegnato sarà diverso;
Esistono delle eccezioni a queste regole di calcolo:
- se nome o cognome presentano 2 sole consonanti, la terza lettera indicherà la prima vocale (ad esempio per il cognome Poli la sigla sarà PLO). Se invece nome o cognome sono costituiti da 2 sole lettere, si prendono entrambe e si aggiunge una X finale (ad esempio il cognome Re sarà trasformato in REX);
- se l’individuo è cittadino straniero o cittadino italiano nato all’estero, i 4 caratteri dedicati si riferiscono allo stato di nascita (la sequenza inizia con la lettera Z e prosegue con l’identificativo del Paese di 3 cifre);
- per le donne il giorno della data di nascita viene aumentato di 40 in modo da distinguere il sesso dell’individuo;
Un identificativo univoco per ogni soggetto
La univocità del codice fiscale permette al cittadino di auto-identificarsi nelle numerose occasioni in cui tale dato viene richiesto. L’utilizzo fisico del codice fiscale/tessera sanitaria serve ad esempio per certificare l’acquisto di medicinali e spese mediche (da detrarre nella dichiarazione dei redditi), per richiedere l’emissione di una fattura di una spesa detraibile (ristrutturazioni edili, Superbonus 110%, etc..) oppure quando firmiamo un qualsiasi tipo di contratto (per l’affitto di un appartamento o l’attivazione di un numero di cellulare) o ancora se dobbiamo aprire un conto corrente bancario.
È sufficiente invece avere soltanto a disposizione il numero del proprio codice fiscale quando si effettuano acquisti online, registrazioni a siti di notizie o in tutti quei casi in cui ci viene richiesto di compilare un modulo con i nostri dati.
Come fare quando non si ha a portata di mano il codice fiscale?
Sul web vi sono numerosi siti che permettono di calcolare il codice fiscale come ad esempio CodiceFiscale.it dove è possibile inserire i propri dati personali e generare il proprio codice.
In seguito possiamo stamparlo, oppure salvarlo nei preferiti (ed averlo sempre a portata di mano) o copiarlo con un click per poterlo “incollare” nel campo del modulo che stiamo compilando ed evitare errori di battitura.