La donna uccisa dal marito a Milano aveva attivato il codice rosso 4 giorni prima
02/09/2019 di Enzo Boldi
L’ennesimo caso di marito (compagno o fidanzato) che uccide la propria moglie fa rabbia e provoca indignazione. È accaduto nella notte tra sabato e domenica a Milano, in via San Giacomo nel quartiere Abbiategrasso-Chiesa Rossa. La vittima, Adriana Signorelli, sarebbe stata accoltellata a morte da Aurelio Galluccio, l’uomo con cui era sposata da tempo. Una relazione non semplice, specialmente negli ultimi tempi. La donna aveva già denunciato le violenze subite con una denuncia partita quattro giorni prima dell’omicidio proprio nei confronti di quel marito violento. Il Codice Rosso, però, dimostra tutti i suoi limiti. E a dirlo è il procuratore di Milano.
Partiamo dalla mera cronaca dei fatti: Adriana Signorelli si era recata la scorsa settimana dalle forze dell’ordine per denunciare le violenze e le minacce subite dal marito Aurelio Galluccio. La querela presentata dalla donna aveva dato il via a quel protocollo chiamato Codice Rosso che, visivamente parlando, si può sintetizzare come un bollino di priorità sui fatti più gravi sui quali intervenire per primi. Gli agenti si erano raccomandati con la donna di non tornare a dormire nella sua casa al fianco di quel marito violento, ma di recarsi dalla figlia per qualche giorno. Adriana Signorelli, però, ha preferito tornare alla normalità non mantenendo quella promessa.
Il femminicidio di Milano
Una scelta che, alla fine, si è rivelata fatale per lei. Oltre al triste fatto di cronaca, però, questa vicenda fa emergere una realtà sul famoso Codice rosso entrato in vigore dallo scorso 8 agosto. La donna, infatti, aveva denunciato il marito il 27 agosto al termine di una lite che si era conclusa con una porta sfondata. Lo stesso uomo fu denunciato e condannato nel 2015 per maltrattamenti in famiglia, stesse motivazioni di una denuncia a piede libero nel 2017. Nel 2018, poi, finì nuovamente in manette per maltrattamenti e violenze nei confronti della donna che stava tentando di divorziare da lui.
Il cortocircuito del codice rosso
«Qua nessuno vuole contestare il Codice rosso, dico che sta diventando un problema a livello pratico, il problema è come gestirlo, già ora ci sono 30 allarmi al giorno e ciò ci impedisce di estrapolare i casi più gravi», ha detto il procuratore di Milano Francesco Greco. Una moltiplicazione di casi che non sarebbe gestibile dal punto di vista organizzativo, portando a un cortocircuito come quello accaduto la scorsa notte a Milano.
(foto di copertina: ANSA/FOTOGRAMMA)