Vaccini, il Codacons sta con Salvini e chiede la radiazione di Burioni
23/06/2018 di Redazione
Il Codacons ha denunciato Roberto Burioni dopo le affermazioni di ieri e il dibattito via social network con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che aveva detto: «10 vaccini obbligatori sono inutili e dannosi». L’immunologo del San Raffaele aveva risposto sostenendo che il ministro dell’Interno era un bugiardo e l’aveva invitato a esporre le prove concrete delle affermazioni rilasciate all’emittente locale Radio Studio 54.
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Codacons denuncia Burioni, la richiesta di radiazione
La denuncia del Codacons a Burioni è stata fatta all’Ordine dei Medici. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Burioni ha superato il segno e i cittadini non ne possono più delle sue uscite pesanti e contrarie a qualsiasi confronto costruttivo su un tema così delicato come quello dei vaccini».
Il presidente Rienzi ha chiesto la radiazione dall’albo dei Medici proprio per le sue frasi nei confronti di un ministro della Repubblica, di cui il Codacons sembra aver preso decisamente le parti. «Chiediamo – ha detto Rienzi – che l’Ordine dei Medici avvii un procedimento disciplinare nei confronti di Burioni e ne valuti la radiazione dall’albo».
Codacons denuncia Burioni, il dibattito con Salvini e la difesa del ministro dell’Interno
Non si è fatta attendere la risposta dell’immunologo del San Raffaele che ha scritto sui suoi canali social: «Il Codacons è sempre in prima linea nel difendere i diritti dei virus e dei batteri».
@Codacons sempre in prima linea nel difendere i diritti dei virus e dei batteri. pic.twitter.com/ZCNmFFLStD
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) 23 giugno 2018
Nella giornata di ieri, dopo l’uscita di Matteo Salvini, Burioni aveva commentato: «Sfido pubblicamente Salvini a indicare quali vaccini sono “assolutamente superflui”, indicando la bibliografia che supporta le sue affermazioni, altrimenti avremo la certezza che il Ministro degli Interni racconta pericolose bugie. Hic Rhodus, hic salta».