La maestra di Varese che si appartava col compagno all’asilo, maltrattava i bambini e li chiamava ‘terroni’
06/12/2019 di Enzo Boldi
Una serie di eventi che, se accertati dalle indagini, sarebbero di una gravità inaudita. Una triste vicenda di maltrattamenti, insulti e prevaricazione nei confronti di bambini arriva da Cocquio Trevisago, un piccolo comune in provincia di Varese. La protagonista di questa vicenda è una maestra di un asilo nido, accusata di aver strattonato, schiaffeggiato, strattonato e usato epiteti discriminatori nei confronti dei piccoli bimbi portati nella struttura dai genitori durante le ore di lavoro. Le telecamere di video-sorveglianza, installate dai Carabinieri dopo le prime denunce, hanno immortalato anche altro.
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Le indagini si sono svolte negli ultimi due mesi e alla donna, nella giornata di giovedì 5 dicembre, è stata notificata la misura interdittiva della sospensione dall’insegnamento per sei mesi. E questo sarà il tempo necessario agli inquirenti per andare a fondo su questa vicenda che – se confermata – rappresenta uno dei punti più bassi (e gravi) della cronaca italiana. Perché, oltre ai racconti dei genitori dei bambini – tutti dell’età inferiore ai due anni e mezzo -, ci sono anche le immagini che incastrerebbero la donna.
Cocquio Trevisago, maltrattamenti in asilo
E tra le pareti dell’asilo di Cocquio Trevisago sarebbero stati vessati bambini al grido di «sei proprio un terrone» e «guardati, fai schifo» e, ancora, «piangi che così ti passa». E i casi accertati, secondo gli inquirenti, sarebbero almeno una ventina a partire dal 2017. Abusi perpetrati nei confronti di bambini piccolissimi e indifesi, lasciati soli a piangere nelle stanze della struttura.
La maestra e il compagno appartati
E tra le immagini immortalate dalle telecamere di video-sorveglianza, c’è anche l’ingresso in scena del compagno della maestra di Cocquio Trevisago. La donna avrebbe confessato agli inquirenti di essersi appartata con lui nelle stanze dell’asilo. Un fatto che, se confermato, acuirebbe ancor di più una situazione già molto grave. Per il momento, però, si tratta di accuse da confermare e per questo è stata disposta solamente la sospensione per sei mesi dall’insegnamento.
(foto di copertina: repertorio)