L’account Clubhouse di Mario Adinolfi è stato bloccato

L'account Clubhouse di Mario Adinolfi è stato bloccato ieri sera e su Twitter si è aperto un acceso dibattito

16/04/2021 di Ilaria Roncone

L’account Clubhouse Adinolfi è stato bloccato. L’account è stato sospeso – e così tutti i gruppi che gestiva, il più celebre “Boomers commentano la notizia del giorno” – in seguito alla segnalazione da parte degli utenti per le tematiche e i modi di affrontarle all’interno della stanze a cui parecipava e che gestiva (si parlava, tra le altre cose, del DDL Zan, sei diritti delle persone LGBTQ+ e di razzismo). Su Twitter si è scatenato il dibattito, tra ironia e analisi serie su quanto fatto da Clubhouse. Da un lato ci sono le persone che sostengono che chiudersi in una stanza e, senza alcun tipo di moderazione, incitare all’odio e insultare le persone – quelli appartenenti alla comunità LGBTQ+ in primis – non sia un utilizzo ammissibile e che il regolamento del social stesso lo vieti; dall’altro troviamo lo schieramento di quelli che gridano alla censura

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Account Clubhouse Adinolfi bloccato

Mario Adinolfi non ha esitato a condividere il parere delle persone che lo stanno sostenendo dopo aver saputo la notizia. Lui stesso, su Twitter, ha voluto dire la sua su quanto accaduto, definendo l’azione che ha portato alla sospensione del suo account come un «agguato vile delle segnalazioni organizzate dai gruppi Lgbt che mi hanno privato della libertà di parola su Clubhouse».

Cosa dice il regolamento di Clubhouse

Come tutti i social network, anche Clubhouse ha una lista di regole ben precise che vanno rispettate e che si accetta di seguire utilizzando il servizio. Tra queste compare il divieto di «attuare abusi, bullismo, molestie nei riguardi di tutte le persone e tutti i gruppi di persone»; non è possibile nemmeno «discriminare, incitare all’odio o minacciare in maniera violenta tutte le persone e tutti i gruppi di persone».

Le regole Clubhouse sono chiare. Secondo quanto riferisce Adinolfi il suo account sarebbe stato bloccato per le segnalazioni in massa attuate da chi non vuole che esprima le sue idee. Mario Adinolfi non sembra essersi fermato nemmeno un momento a riflettere sul perché tante persone lo abbiano segnalato, utilizzando il blocco account Clubhouse come assist per farsi martire della libertà di pensiero. Se le segnalazioni sono state prese in esame e hanno portato al blocco dell’account, però, il social dovrebbe aver effettivamente riscontrato delle anomalie nel modo in cui Adinolfi utilizzava la sua possibilità di creare dibattito. Intanto in merito alla questione Adinolfi ha dichiarato al Riformista che non vuole aprire un nuovo account Clubhouse e che rivuole il suo: «Non ho violato le regole e non le aggirerò».

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