La pallamano femminile francese firma l’impresa olimpica, ma la prima dell’Equipe è per Messi al Psg

Il portiere della nazionale che ha vinto l'oro che ha permesso alla Francia di superare l'Italia nel medagliere protesta sui social: «È sempre la stessa storia»

09/08/2021 di Redazione

Quando si parla di sport e stampa, effettivamente, è sempre la stessa storia. In Italia, in quest’ultimo periodo, le Olimpiadi hanno avuto lo spazio meritato sui principali quotidiani sportivi, grazie alle 40 imprese degli atleti azzurri impegnati ai giochi di Tokyo. In Francia, invece, l’ultimo giorno olimpico è stato già – in qualche modo – l’antipasto della stagione di calcio che verrà. E l’impresa della squadra transalpina di pallamano – che ha letteralmente fatto la storia vincendo la medaglia d’oro che ha permesso alla Francia di scavalcare l’Italia nel medagliere – è finita in secondo piano, rispetto all’ipotesi (al momento, infatti, più di questo non è) che Lionel Messi possa giocare la prossima stagione al Paris Saint Germain. La portavoce di questa protesta è stata una delle atlete più rappresentative della nazionale femminile di pallamano francese, il portiere Cléopatre Darleux.

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Cléopatre Darleux attacca frontalmente l’Équipe per la sua prima pagina

«Sempre la stessa storia…non ci meritiamo la prima dell’Équipe?» – ha scritto il portiere Darleux, riscontrando immediatamente grandissimi consensi da parte dei suoi followers su Twitter. In un’ora, il suo messaggio ha avuto migliaia di condivisioni, segnale inequivocabile che il popolo della rete sia completamente d’accordo con la posizione della squadra di pallamano francese. Il titolone di apertura dell’Équipe è un brillante gioco di parole con la storica citazione di Enrico IV (Parigi val bene una messa) che, nella rielaborazione in chiave sportiva, diventa Parigi val bene un Messi. Il riferimento è al prossimo sbarco del calciatore argentino alla corte del PSG.

La nazionale francese di pallamano ha ottenuto il suo primo oro (a Rio de Janeiro la corsa si fermò al secondo posto, con la conquista della medaglia d’argento), ma ciò che più brilla – per l’Équipe – sembra essere la voglia di raccontare, pressoché quotidianamente, le imprese di Messi in Ligue 1. È l’annoso problema degli sport olimpici e della sudditanza psicologica della stampa sportiva verso il calcio. Strano vederlo accadere in Francia (in Italia, invece, ci siamo purtroppo abituati) dove, tradizionalmente, c’è maggiore attenzione anche agli altri movimenti sportivi, dal rugby all’atletica, passando per il ciclismo. Eppure, come dice Cléopatre Darleux, anche qui «è sempre la stessa storia». E tutto il mondo diventa Paese.

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