Claudia Bugno non lascia il Mef, ma il M5S insiste: «O salta lei o salta Tria»

02/04/2019 di Redazione

Sembra davvero essere arrivato il momento della resa dei conti nel ministero di via XX Settembre. Claudia Bugno, consigliera del ministro dell’Economia Giovanni Tria, era stata attaccata dal Movimento 5 Stelle perché le sue nomine e la sua vicenda personale non era in linea con la politica e con gli ideali del partito. Oggi, nonostante il suo passo indietro dal cda di Stmicroelectronics, i pentastellati continuano a non essere contenti della sua permanenza al Mef.

Claudia Bugno, l’aut aut del Movimento 5 Stelle

Claudia Bugno, infatti, ha rinunciato al ruolo nel consiglio di amministrazione di Stmicroelectronics, ma non si è dimessa da consigliere personale del ministro Giovanni Tria. Che, a questo punto, viene scelto come vittima sacrificale da parte del Movimento 5 Stelle. Alcune fonti vicine alla sponda pentastellata del governo, riportano l’aut aut dei vertici: «O va via lei – si legge in un retroscena riportato dall’agenzia di stampa Adnkronos – oppure salta il ministro».

Il Movimento 5 Stelle ha messo nel mirino Claudia Bugno dopo una serie di articoli di stampa che ne hanno sottolineato la presenza, a suo tempo, nel consiglio di amministrazione di Banca Etruria, con la relativa multa comminata da Bankitalia per 121 mila euro (sanzione impugnata da Claudia Bugno) che non era stata segnalata nel suo curriculum sottoposto al vaglio del Movimento prima ancora di formare la squadra che ha accompagnato Giovanni Tria in questi primi dieci mesi alla guida del dicastero di via XX Settembre.

La guerra trasversale tra M5S e Claudia Bugno che coinvolge Giovanni Tria

Il marito di Claudia Bugno, inoltre, avrebbe assunto il figlio della seconda moglie di Giovanni Tria, che aveva già lavorato con la stessa consigliera del ministro. Anche questo punto è stato contestato dal titolare dell’Economia che si sarebbe sfogato con il Movimento 5 Stelle, accusato di aver fatto trapelare la notizia. C’è già chi sta pensando a una sorta di vendetta trasversale, in virtù delle posizioni pessimistiche del ministro sulla crescita economica italiana e sugli effetti della manovra. È un momento molto delicato per la tenuta del governo.

Share this article