Bomba artigianale contro la casa della pentita che fece arrestare il clan Spada
03/10/2018 di Enzo Boldi
L’esplosione e la paura, ma fortunatamente nessun ferito. Mattinata di trepidazione a Ostia, sul litorale romano, dove una bomba artigianale è esplosa in via delle Azzorre. La notizia potrebbe concludersi con il lieto fine del nessun danno a nessuna persona, ma la storia – in realtà – ha dei risvolti che vanno ben oltre la mera pagina di cronaca. L’abitazione colpita, infatti, è quella dei genitori di Tamara Ianni, la pentita che con le sue dichiarazioni ha portato all’arresto di diversi componenti del clan Spada.
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L’ordigno rudimentale ha finito la sua corsa contro il palazzo, provocando solo alcuni danni all’abitazione. Ma il gesto ha tutti i prodromi di un chiaro messaggio intimidatorio. Come racconta Federica Angeli su Repubblica, a Ostia già si sapeva che stava per succedere qualcosa. Nella notte di sabato, infatti, in piazza Gasparri erano stati fatti esplodere alcuni fuochi d’artificio. Un messaggio in codice tipico delle organizzazioni malavitose.
Clan spada incastrato dalle dichiarazioni di Tamara Ianni
«Sono molto preoccupata. Lo Stato ci protegga: è stata già rintracciata la località protetta di mia figlia, costretta a cambiare città», ha spiegato la madre di Tamara Ianni. Attraverso le sue dichiarazioni (che risalgono al 2016) – con racconti che andavano dall’organizzazione di pestaggi fino alle gestione di alcuni racket -, lo scorso 25 gennaio le forze dell’ordine arrestarono 32 persone, tutte componenti del clan Spada.
Clan Spada, la risposta di Virginia Raggi
Anche il Sindaco di Roma Virginia Raggi ha parlato dopo l’episodio intimidatorio di questa mattina a Ostia, sottolineando la vicinanza delle istituzioni alla famiglia Ianni: «Siamo al fianco di Tamara, la donna che ha contribuito alle indagini sugli Spada a Ostia e all’arresto di 32 persone. Stamattina è stato trovato un ordigno presso la casa dei genitori. Roma non si lascia intimorire dalle minacce della mafia».
(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)