Un tema importante come la petizione contro il cibo sintetico di Coldiretti non sarebbe da raccolta firme digitali?
La presenza di una piattaforma funzionante potrebbe permettere a iniziative popolari come questa di avere un tasso più alto di successo
16/11/2022 di Redazione
Possibili declinazioni per una piattaforma di stato che possa raccogliere le firme digitalmente per referendum e proposte di legge di iniziativa popolare. Abbiamo già parlato del fatto che questo nuovo strumento statale sia stato messo online in questo mese di novembre. Una iniziativa che, tuttavia, non ha incontrato in alcun modo un riscontro istituzionale, probabilmente figlio anche della delicata fase del passaggio di consegne tra l’esecutivo che l’ha approvata e quello che se la ritrova tra le mani. Eppure, una piattaforma funzionante per la raccolta delle firme digitali (attraverso strumenti come lo SPID o la Carta d’identità elettronica) sarebbe stata un toccasana – ad esempio – per uno dei temi più sentiti sollevati dalla Coldiretti: la produzione, la commercializzazione e il consumo del cibo sintetico in Italia.
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Cibo sintetico Coldiretti: un tema ideale per una piattaforma di raccolta firme digitali
In queste settimane, l’associazione di rappresentanza e assistenza agli agricoltori italiani ha lanciato una petizione (che potrebbe sfociare in una proposta di legge) per evitare che le prime avvisaglie di quello che potrebbe verificarsi nel 2023 – quando l’UE potrebbe ricevere le prime richieste di autorizzazione per la produzione di cibo sintetico – si concretizzino. L’iniziativa è stata già sposata da diverse autorità politiche, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha già firmato la petizione. Pertanto, ha buone probabilità di andare in porto, considerando anche il fatto che – secondo la Coldiretti – ben 7 italiani su 10 (il 68% di un sondaggio sul tema) non si fidano del cibo creato in laboratorio con cellule staminali in provetta.
Tuttavia, queste probabilità sarebbero maggiori se si utilizzassero gli strumenti digitali a disposizione. Al momento, è possibile firmare la petizione negli uffici della Coldiretti o nei Mercati di Campagna Amica. Ma non è possibile farlo online, tagliando fuori una fetta importante di popolazione che, con i ritmi frenetici che la società odierna impone, vorrebbe firmare ma si trova fisicamente impossibilitata a farlo. Coldiretti, raggiunta da Giornalettismo per un commento su questo aspetto, non ha ancora fornito una risposta (e la nostra testata si renderà disponibile a integrarla nel caso in cui questa dovesse arrivare).
Ma l’urgenza del tema è evidente. Il fatto che la piattaforma di Stato per la raccolta delle firme digitali sia stata messa online soltanto in questi primi giorni di novembre non aiuta. Tuttavia, uno strumento del genere sarebbe sicuramente stato utile alla causa. Al momento, la provvisorietà con cui questa piattaforma deve ancora fare i conti è troppo pronunciata per lanciare una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema del cibo sintetico.
Foto IPP/Emanuele Pennacchio