Christian Natale Hjorth sceglie lo stesso avvocato del caso Cucchi
30/07/2019 di Enzo Boldi
Christian Natale Hjorth, il ragazzo americano indagato insieme al reo confesso Elder Finnegan Lee per l’uccisione del vice brigadiere Mario Cerciello Rega, ha deciso di affidare la sua difesa all’avvocato Francesco Petrelli. Il nuovo legale del 19enne è già coinvolto in un processo contro i carabinieri, essendo il rappresentante di Francesco Tedesco, il superteste nel caso Cucchi.
Una mossa a sorpresa da parte di Christian Natale Hjorth con la scelta di Francesco Petrelli che segna una linea ben definita. Non tanto per la sua professionalità (riconosciuta in tutta Italia) ma proprio per il suo ruolo di primo piano nel processo che ha riaperto il caso Stefano Cucchi, il geometra romano morto dopo esser stato pestato in caserma. E l’avvocato è proprio il rappresentante legale di Francesco Tedesco, il militare dell’Arma – accusato anche lui di omicidio preterintenzionale – che ha rotto il velo del silenzio sulle responsabilità dei suoi colleghi nei colpi inferti a Cucchi che, dopo una sei di stenti, si è spento all’ospedale Pertini di Roma.
Christian Natale Hjorth sceglie l’avvocato del superteste del caso Cucchi
Quindi, Christian Natale Hjorth – che, tra l’altro, è il ragazzo immortalato bendato in caserma la cui foto è stata diffusa da qualcuno provocando tutte le discussioni sul comportamento dei carabinieri – sceglie come suo difensore un avvocato che è già protagonista di un processo contro alcuni rappresentanti dell’Arma. Un professionista che è riuscito a far riaprire un caso che sembrava essere chiuso, rappresentando il superteste che ha squarciato il velo delle menzogne sulla morte del geometra romano.
La difesa di Francesco Tedesco
Una mossa strategica per intentare una strategia difensiva. Ora si dovrà attendere per conoscere la linea che Francesco Petrelli sceglierà di seguire per tutelare il suo assistito. In particolare, il riferimento allo Stato di diritto violato con quella foto di Christian Natale Hjorth bendato e ammanettato nella caserma di via in Selci, potrebbe essere una carta per smontare le accuse nei confronti dell’americano che, a differenza del suo amico, non ha confessato nulla.
(foto di copertina: WEB TGLA7)