Si parla di «chiusure selettive» in caso di «sofferenza del sistema ospedaliero»
Questo quanto emerge dalla nota di aggiornamento al Def
05/10/2020 di Ilaria Roncone
Conte ha voluto chiarire che non ci sarà un coprifuoco per ristoranti e locali italiani ma dalla bozza del Def che sarà sul tavolo del consiglio dei ministri questa sera emerge dell’altro: «In caso di aggravamento di contagi ci saranno “chiusure selettive”». Le chiusure selettiva potrebbero essere operate – ipotizziamo – sulla base dell’andamento dei contagi delle singole regioni o delle province. Dopo aver avuto incontri con i governatori delle singole regioni Conte ha voluto smentire la fuga di notizie e tranquillizzare gli italiani ma c’è una questione in più da tenere presente.
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La norma nel Def che parla di «chiusure selettive»
«Non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco»: questo è quanto chiarito da Giuseppe Conte dopo il confronto coi governatori delle singole regioni tra cui in molti sono contrari alla chiusura degli esercizi commerciali. Toti ha definito questa une decisione «che penalizza il settore». Occorre precisare, però, che sulla NaDef (Nota di aggiornamento al Def) – almeno sulla bozza del testo – si parla di «chiusure selettive».
Per chiudere deve esserci «sofferenza del sistema ospedaliero»
Conte ha scelto di non drammatizzare la situazione, andando a tranquillizzare gli italiani. Lo stato di allarme, però, rimane e la conferma arriva dalla Nota di aggiornamento al Def stasera in esame presso il consiglio dei ministri dove si legge – nel paragrafo appositamente dedicato allo «scenario avverso» – che «qualora la ripresa dei contagi dovesse aggravarsi “sensibilmente” negli ultimi mesi del 2020, con conseguente sofferenza del sistema ospedaliero» sarebbe allora che il governo dovrebbe procedere andando a «reintrodurre chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale».