Le 5 scoperte della chimica che hanno cambiato il mondo (senza che tu lo sapessi)

Sapevate che la scoperta su come produrre l’ammoniaca è stata la causa principale della crescita della popolazione mondiale da 1,6 miliardi di persone a 1,7 nel solo ‘900? Oppure che il polietilene, il tipo di plastica maggiormente diffuso, è stato inventato accidentalmente per ben due volte?

CHIMICA, UNA SCIENZA SOTTOVALUTATA –

Probabilmente no, anche perché, come scrive questo articolo pubblicato sul The Guardian, la chimica da sempre tende ad essere subordinata alle altre scienze. D’altronde nessun chimico è stato annoverato nella lista delle “50 star della scienza”, stilata dal settimanale Science su twitter. Purtroppo le novità della chimica non ottengono mai la stessa evidenza di quelle della fisica, nemmeno se il progetto in questione è di mandare un laboratorio di chimica su una cometa. Dal momento che il mondo, come lo conosciamo oggi, non esisterebbe senza la chimica, ecco le 5 invenzioni della chimica più importanti di sempre.

1. PENICILLINA

È molto probabile che la penicillina ti abbia salvato la vita, anche perché senza, una puntura di spina o un mal di gola risulterebbero facilmente letali. Era il 1928 quanto Alexander Fleming si accorse di una muffa che, crescendo sui suoi vetrini, bloccava la crescita dei batteri vicini. Tuttavia, pur impegnandosi con tutte le sue forze, Fleming non riuscì ad estrarre alcuna molecola utilizzabile di penicillina e la ricerca si interruppe per ben 10 anni. Finalmente, nel 1939, il team del chimico australiano Howard Florey riuscì nell’impresa. Pur essendo nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, questi scienziati riuscirono a creare una coltura funzionale di penicillina da vasche da bagno, bidoni del latte e librerie. Il pubblico fu entusiasta di questi risultati tuttavia Florey preferì restare nella penombra, mentre Fleming finì sotto i riflettori. La vera e propria produzione prese piede nel 1944, quando l’ingegnere chimico Margaret Hutchinson Rousseau rielaborò gli ancora primitivi progetti di Florey e li sviluppò in una perfetta produzione.

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A. Fleming, “padre” della penicillina . Foto: Chris Ware/Keystone Features/Getty Images

 

2. IL PROCESSO HABER-BOSCH

Anche se l’azoto gioca un ruolo fondamentale nella biochimica di ogni essere vivente ed è anche il più comune gas nell’atmosfera, non riesce a reagire con molte sostanze e per questo né le piante né gli animali riescono a estrarlo dall’atmosfera. E questo è da sempre stato un fattore limitante in campo agricolo. Tutto ciò cambiò quando, nel 1910, gli scienziati tedeschi Fritz Haber e Carl Bosch riuscirono a combinare l’azoto con l’idrogeno e crearono l’ammoniaca, utilizzabile sia come fertilizzante che come filtro per il nostro cibo. Oggi, circa l’80% di azoto nel nostro corpo passa attraverso questo processo che nell’ultimo secolo è stato la causa principale della crescita smisurata della popolazione.

 

3. POLITILENE – INVENTATO PER CASO

Tutti i nostri più comuni oggetti di plastica, dalle tubature dell’acqua alle confezioni del cibo, ai caschi da moto, sono fatti di polietilene. Annualmente vengono prodotte circa 80 milioni di tonnellate di un materiale che fu inventato accidentalmente per ben due volte. La prima volta, nel 1898, il chimico tedesco Hans von Pechmann stava investigando su un soggetto totalmente differente quando si accorse della presenza di una particolare sostanza pallida sul fondo delle sue tubature. Con i suoi colleghi presto scoprì che era formata da una lunga catena molecolare detta polimetilene. Tuttavia, poiché il metodo utilizzato per creare la plastica non era particolarmente pratico, per diverso tempo la questione cadde. Nel 1933, la ormai avviata compagnia chimica ICI, scoprì un nuovo metodo per creare la plastica utilizzando reazioni ad alta pressione sulla stessa sostanza notata da von Pechmann. Inizialmente fallirono, ma, dopo che si accorsero che nella reazione originale l’ossigeno era fuoriuscito nel sistema, nel giro di due anni commutarono questa scoperta in un metodo pratico di produrre la plastica, tutt’oggi utilizzato.

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Foto: Robertus Pudyanto/Getty Images

 

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4. LA PILLOLA E LA PATATA MESSICANA

Fu negli anni ’30 che si scoprirono le potenzialità delle terapie basate sugli ormoni nel curare i tumori, i problemi mestruali e, ovviamente, nella contraccezione, tuttavia, a causa di metodi di sintetizzazione degli ormoni dispendiosi ed inefficaci, la ricerca e i trattamenti non riuscirono mai a decollare. Allora, il progesterone costava (in prezzi odierni) 1000 dollari al grammo, mentre oggi la stessa quantità viene venduta per pochi dollari. Fu un professore di chimica organica della Pennsylvania State University, Russel Marker, a tagliare radicalmente i costi di produzione del progesterone, scoprendo un metodo più rapido nella sua sintetizzazione: rovistò tra le piante con molecole simili a quelle del progesterone e si imbatté nella patata messicana. Fu in seguito, quando isolò dal tubero un composto facilmente convertibile in progesterone,   che riuscì a creare la prima pillola contraccettiva.

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Foto: Thinkstock

5. LO SCHERMO SU CUI STAI LEGGENDO

Potreste non crederci, ma i progetti per il primo schermo piatto risalgono agli anni ’60, quando il ministero britannico della difesa decise di voler rimpiazzare gli ingombranti schermi a tubo catodico nei veicoli militari. Già allora i progetti si basavano sui cristalli liquidi. Era già conosciuto il fatto che era possibile produrre schermi a cristalli liquidi (LCD) che tuttavia funzionavano solamente a temperature molto elevate: risultavano dunque inutilizzabili a meno che non ci si trovasse in un forno. Nel 1970 il ministero incaricò George Gray della University of Hull per lavorare a un progetto per trovare un modo per utilizzare gli LCD in condizioni più “normali”. Gray ci riuscì inventando la molecola conosciuta come 5CB, che negli anni ’80 era rintracciabile in qualsiasi schermo LCD e che ancora oggi si può trovare negli schermi di orologi economici e di calcolatrici. La 5CB, intanto, ha reso anche possibile l’invenzione di cellulari, computer e TV.

(Photocredit copertina: Fox Photos/Getty Images)

(Scritto con la collaborazione di Beatrice Mazzoleni)

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