La procura Figc chiede il -15 per il Chievo. Non ci sarà (forse) il lieto fine per la favola di Campedelli
12/09/2018 di Enzo Boldi
C’era una volta il Chievo, la piccola squadra di un quartiere di Verona salita dai bassifondi del calcio italiano fino a sorprendere tutti e far innamorare gli appassionati. Ma il lieto fine di questa favola calcistica potrebbe non esserci. Questa mattina sono, infatti, arrivate le richieste della Procura della Figc per l’inchiesta che riguarda le presunte plusvalenze fittizie fatte nel corso degli anni dal club del presidente Luca Campedelli: -15 punti in classifica (da scontare nella stagione in corso) e 36 mesi di inibizione per il patron della Paluani. Un finale che ricorda da vicino quello dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni: dopo la curiosità per quell’amore combattuto di Renzo e Lucia, si torna alla normalità che rispedisce i due neo-sposini prima nel mirino delle critiche e poi nell’anonimato.
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Ed è così che potrebbe finire la favola del Chievo, di quella squadra che faceva simpatia a tutti perché emblema di un calcio pulito che ce l’ha fatta solo con le proprie forze. E forse erano queste le intenzioni iniziali di Luca Campedelli, che poi si è dovuto scontrare con conti e bilanci a cui sono chiamati a rispondere tutte le squadre di Serie A. La procura della Figc ha indagato su alcune operazioni di mercato del club clivense, scoprendo che molte operazioni di compravendita di calciatori – con il Cesena – erano state gonfiate.
Chievo Verona, da favola a romanzo manzoniano
L’obiettivo del club di Luca Campedelli, secondo l’accusa, era quello di ottenere delle plusvalenze fittizie per sistemare i bilanci del club, falsificando – di fatto – i risultati economico-finanziari del Chievo. I clivensi erano già finiti sotto processo l’estate scorsa, ma tutto era stato fermato e annullato a causa di un vizio di forma, una mancata firma del procuratore Giuseppe Pecoraro.
Il Chievo prova a difendersi dalla accuse di plusvalenze fittizie
L’avvocato del Chievo Verona Marco De Luca ha chiesto l’improcedibilità di questo processo. «Le contestazioni sono totalmente infondate – spiega il legale di Campedelli -. Per i calcoli e per i valori dei giocatori, la procura fa riferimento a certi siti internet e a valori che sono decisamente sbagliati per tutte le transazioni che sono state fatte in Italia negli ultimi anni». Nonostante queste recriminazioni, la sentenza del Tribunale della Figc potrebbe confermare le richieste della procura. Con 15 punti di penalizzazione, il Chievo potrebbe dire addio alla Serie A nella prossima stagione, con la cadetteria che rappresenterebbe il punto finale di una favola romantica che forse così favola non era.
(foto di copertina: ANSA/FILIPPO VENEZIA)