La questione morale dei deputati con il bonus covid: 3 della Lega, un M5S e un Italia Viva

Si conoscono anche i nomi dei partiti di appartenenza

09/08/2020 di Redazione

La questione morale dei deputati che hanno chiesto e ottenuto il bonus covid da 600 euro per le partite iva e per gli autonomi nei due mesi di lockdown è ormai deflagrata nel silenzio agostano del Parlamento. Terrà sicuramente banco nei prossimi giorni, anche perché arriva proprio alla vigila del referendum sul taglio dei parlamentari sul quale il No stava guadagnando terreno nell’ultimo periodo. Ma chi sono i deputati con bonus covid e cosa si sa di loro?

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Chi sono i deputati con bonus covid e di quale partito fanno parte

Al momento, si conoscono i partiti politici di appartenenza. Tre dei cinque deputati sono della Lega: la pattuglia del Carroccio è quella più nutrita. Ed è già caccia all’identikit: si tratta sicuramente di lavoratori autonomi o di partite iva, pertanto si stanno già scremando i curriculum per quello che è diventata una vera e propria mano di Indovina Chi. Ma c’è anche un esponente del M5S e uno di Italia Viva, due partiti di quella maggioranza che aveva deciso – a livello governativo e poi successivamente in Parlamento – per l’adozione di queste misure.

Tutti i leader politici avevano preso le distanze da questa vera e propria questione morale. Matteo Salvini era stato uno dei primi a reagire. «Che un parlamentare chieda i 600€ destinati a P.Iva in difficoltà è una vergogna. Che un decreto del governo lo permetta è una vergogna. Che l’Inps (migliaia di lavoratori aspettano ancora la Cig) li abbia dati è una vergogna. In qualunque Paese, tutti costoro si dimetterebbero». Ovviamente, il tweet arriva prima della pubblicazione della notizia dei partiti di appartenenza.

Anche Luigi Di Maio aveva fortemente condannato il fatto che un deputato potesse chiedere e ottenere un bonus del genere. Qui la questione potrebbe essere più complessa: il M5S – da sempre in prima linea per il taglio dei parlamentari – potrebbe essere osservatore interessato dei suoi effetti. L’ondata di sdegno che sta attraversando l’Italia a colpi di hashtag #FuoriINomi potrebbe essere utile a spingere i Sì al referendum del 20 settembre sul taglio dei parlamentari. E l’Inps – con Tridico molto vicino ai pentastellati – potrebbe aver avuto un ruolo importante comunicando la notizia. Probabile che il nome coinvolto del M5S sia “sacrificabile” alla causa politica.

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