Ricorso respinto: Cesare Battisti sconterà l’ergastolo
19/11/2019 di Redazione
Ci aveva provato fino all’ultimo Cesare Battisti. L’ex terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo aveva chiesto che la sua pena dell’ergastolo fosse commutata nel carcere fino a trent’anni. Oggi, la Cassazione ha emesso la sentenza definitiva: questa richiesta da parte di Cesare Battisti è stata respinta.
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Cesare Battisti, respinto il suo ricorso
I legali dell’ex terrorista avevano fatto ricorso dopo il rigetto della richiesta da parte della Corte d’Assise d’Appello di Milano, ma adesso sono stati i giudici della Cassazione a pronunciarsi in maniera definitiva. Il 12 gennaio prossimo ricorrerà un anno dall’arresto di Cesare Battisti in Bolivia, mentre era stato trasferito il 14 gennaio scorso nel carcere di Oristano, in Sardegna.
Nel corso di questo primo anno di detenzione, Cesare Battisti ha lanciato, attraverso i suoi legali, alcuni messaggi relativi alla sua pena e alla sua condanna. Del resto, la missione dell’avvocato di Cesare Battisti Davide Staccanella è stata più volte ribadita nel corso di alcune interviste: «Lui deve scontare il dovuto ma non vedo perché debba essere sottoposto a un trattamento diverso rispetto agli altri detenuti».
Cesare Battisti continuerà a scontare l’ergastolo
L’obiettivo dichiarato del legale, insomma, è fare in modo che Cesare Battisti non finisca i suoi giorni in carcere. Arrestato con le accuse di aver preso parte, sia materialmente sia nella fase di pianificazione, di quattro omicidi politici, Cesare Battisti aveva trascorso un lungo periodo in Brasile, dove – dopo aver scontato alcuni anni di carcere – gli era stata garantita protezione dal governo di Lula e la tutela dall’estradizione, con conseguente accettazione della sua richiesta d’asilo. Con il cambio di presidenza in Brasile e con l’ascesa di Jair Bolsonaro, la situazione di Cesare Battisti si era complicata tanto da spingerlo a fuggire in Bolivia.