Cdm su Autostrade: trovato accordo con Aspi, fuori i Benetton, subentra lo stato

Dopo mesi di rinvii e a quasi due anni dal crollo del ponte Morandi a Genova, nella tarda serata del 14 luglio, il premier Giuseppe Conte ha riunito il Consiglio dei Ministri sul dossier Autostrade.

La riunione è terminata dopo 6 ore alle 5.30 di questa mattina con una fumata bianca: Aspi ha infatti accettato tutte le richieste del governo.

Il cdm era stato sospeso poco prima di mezzanotte, quando Conte ha iniziato un incontro privato con la titolare del mit Paola de Micheli, i tecnici e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per analizzare e discutere l’ultima proposta di Apsi. Il consiglio è poi ripartito 50 minuti dopo,

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Aspi acceta le richieste del governo, c’è l’accordo Autostrade

«Ci siamo: Aspi sembra aver accolto tutte le richieste del governo. Se non rispettiamo gli impegni presi questa notte e che sono la base per l’intesa finale, sarà revoca», affermano fonti governative al termine del consiglio a Palazzo Chigi.

Le stesse fonti confermano che, durante la notttata, Aspi avrebbe gradualmente accetto tutte le richieste del governo.

Il rifiuto iniziale di Conte e del M5S

Inizialmente,  la proposta di accordo arrivata poco prima del consiglio da Aspi, non era ritenuta soddisfacente dal premier Giuseppe Conte. «Non si può più tergiversare», aveva commentato Conte.

L’ipotesi di mediazione formulata da holding dei Benetton e il governo prevede l’uscita graduale di Atlantia, da effettuare in un lasso di tempo compreso tra 6 mesi e un anno, e l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti in Autostrade. Secondo una fonte del governo, tra gli ostacoli legati all’accordo, ci sarebbe stata la durata dell’uscita di Atlantia.

Inoltre, secondo la nuova proposta, la partecipazione dei Benetton in Aspi si dovrebbe attenere intorno al 10-11%, una percentuale che non permetterebbe alla famiglia di Treviso di eleggere nemmeno un membro nel consiglio di amministrazione di Autostrade per L’Italia.

Secondo fonti vicine al movimento riportate dal Il Messaggero, ci sarebbero diversi punti della proposta a non soddisfare il partito, soprattutto le condizioni dell’accordo transattivo, tra cui tariffe, investimenti, risarcimenti e la mancanza di impegno per tutte le richieste collegate al ponte Morandi.

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