I due tentativi di ingannare gli adv di Facebook finiscono in tribunale

Due azioni legali con lo scopo di "proteggere i propri utenti"

04/07/2021 di Gianmichele Laino

L’obiettivo dichiarato da Facebook è quello di proteggere i suoi utenti. Per questo, a due tentativi di aggirare in maniera ingannevoli le policies del social network su advertising e e-commerce sono state date due risposte legali dai legali del social network di Menlo Park.

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Cause di Facebook per la gestione pubblicitaria

La prima causa è stata intentata contro N&J USA, che Facebook ha accusato di gestire uno schema pubblicitario bait-and-switch sulla sua piattaforma. Praticamente, secondo Jessica Romero – che sta seguendo le cause per Facebook -, è stata pubblicata sul social network una serie di annunci ingannevoli che pubblicizza la vendita di prodotti (abbigliamento, giocattoli e orologi). Tuttavia, gli utenti che si sono trovati a cliccare su questi annunci si sono imbattuti in piattaforme di e-commerce di terze parti dalle quali non hanno ottenuto i prodotti o ne hanno ricevuto di categoria inferiore. Il tutto, nascondendo anche i commenti negativi sulle pagine di proprietà di N&J USA.

La seconda causa ha coinvolto quattro residenti in Vietnam che avrebbero utilizzato una tecnica nota come “furto di sessione” o “furto di cookie” per compromettere gli account appartenenti a dipendenti di agenzie di pubblicità e marketing. L’obiettivo era sfruttare questi account per ottenere dati sensibili nella raccolta pubblicitaria e, in questo modo, aggirare delle barriere molto stringenti che Facebook ha da sempre provato a innalzare per la gestione della navigazione sulla propria piattaforma.

Le iniziative legali stanno avendo luogo negli Stati Uniti e Facebook – attraverso una nota ufficiale – ha dichiarato di volersi impegnare affinché casi di questo genere non si ripetano in futuro, garantendo in questo modo la sicurezza dei propri clienti e utenti.

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