Catiuscia Marini ha presentato le sue dimissioni, ma ha votato per respingerle

Il mese scorso, quando esplose lo scandalo in Umbria legato a delle assunzioni irregolari all’interno dell’ambiente della sanità della Regione, emerse anche il nome di Catiusca Marini, presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria. Indagata, aveva presentato le sue dimissioni, che sono state votate e respinte ieri, grazie al suo voto.

Catiuscia Marini ha presentato le sue dimissioni, ma ha votato per respingerle

«Ritengo doloroso, ma giusto, rassegnare ora le mie dimissioni da Presidente della Regione Umbria, perché ritengo di tutelare così l’Istituzione che ho avuto l’onore di guidare, salvaguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico» scriveva Catiuscia Marini nella lettera che annunciava le sue dimissioni da presidente del Consiglio della Regione Umbria a seguito dell’iscrizione nel registro degli indagati in merito al caso sulle assunzioni irregolari nell’ambito sanitario. Sembravano dimissioni quindi sofferente, ma sentite. Eppure qualcosa è cambiato: ieri infatti, Catiuscia Marini ha dato il suo voto, quello decisivo, per respingere le sue stesse dimissioni. Lei lo ha definito un «voto tecnico».

Un cambio di rotta che ha lasciato di sasso anche il Nazareno. Secondo le ricostruzione, pare infatti che Marini avesse comunicato ai vertici nazionali del PD che in aula sarebbe stata sì presentata una mozione per respingere le dimissioni, ma che si sarebbe trattato di un gesto formale, che non avrebbe cambiato il risultato. Invece, colpo di scena. «Se si sceglie di dimettersi lo si fa per tutelare la dignità della propria Regione e l’onore del proprio partito: credo non si debba e non si possa tornare indietro» ha commentato Gentiloni a Repubblica. Vero è che, come ha sottolineato in più occasioni la stessa Marini, c’è anche il nome di un altro politico del PD indagato, a cui però non sono state richieste le dimissioni, quello del presidente della Calabria Mario Oliviero. Marini aveva quindi denunciato «una sorta di accanimento terapeutico quando il presidente di regione è una donna» interno al Partito che «non viene esercitato con la stessa forza e virulenza quando è un uomo. È un tema che consegno soprattutto alle donne che si vorranno candidare oltre a quelle che sono già in quest’aula».

E ora? Ora Catiuscia Marini avrà quindici giorni per decidere effettivamente cosa fare, ma è meglio che se ne penda qualcuno per riposarsi. Alla fine della riunione della Regione, una volta tornata a casa, infatti ha avuto un malore, per il quale si trova ancora ricoverata. Nulla di particolarmente grave,  sembrerebbe solo un eccessivo livello di stress, ma i medici hanno raccomandato di dedicarsi all’assoluto riposo almeno per 5 giorni.

(Credits immagine di copertina: ANSA/Gianluigi Basilietti)

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