Caso Cucchi, il muro continua a cadere: altri due carabinieri indagati
12/10/2018 di Redazione
Effetto domino nel caso Cucchi. Francesco Tedesco, uno dei cinque carabinieri imputati nell’ambito del processo sulla morte di Stefano Cucchi, aveva affermato che due suoi colleghi sarebbero stati gli autori del pestaggio del giovane. Oggi arriva un’altra notizia molto importante nell’ambito della seconda inchiesta sul tema: ci sono altri due carabinieri indagati per i presunti atti falsificati sul caso Cucchi.
LEGGI ANCHE > Caso Cucchi, il racconto del carabiniere: «Fu spinto e preso a schiaffi e calci in faccia»
Altri due carabinieri indagati nel caso Cucchi
I due nomi che emergono da alcune indiscrezioni diffuse nel pomeriggio del 12 ottobre sono quelli di Francesco Di Sano, della caserma dei carabinieri di Tor Sapienza, e del luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stessa caserma. Quest’ultimo verrà interrogato dai magistrati che si stanno occupando del caso nella prossima settimana.
Ai danni di Massimiliano Colombo è stata effettuata una perquisizione che puntava a individuare dei presunti legami o comunicazioni tra Colombo e i suoi superiori per insabbiare eventuali informazioni su quanto accaduto la sera dell’arresto di Stefano Cucchi.
Caso Cucchi: le dichiarazioni di Di Sano
Francesco Di Sano è il carabiniere che ebbe in custodia, per un certo periodo di tempo, lo stesso ragazzo romano al momento del fermo. Quest’ultimo è stato interrogato dal pm Giovanni Musarò al quale ha dichiarato, nello scorso mese di aprile, di aver modificato l’annotazione sullo stato di salute di Stefano Cucchi. «Non ricordo per certo chi è stato – aveva detto Di Sano – ma si è trattato senz’altro di un ordine gerarchico: mi hanno chiesto di modificarlo perché il precedente stato di salute era troppo dettagliato».