Ora che il Cashback traccia tutti i pagamenti, Renzi lancia la sfida per tagliare i suoi fondi
L'app IO è stata aggiornata con tutti i nuovi pagamenti e con la classifica dei maggiori utilizzatori
21/01/2021 di Gianmichele Laino
Proprio adesso che app IO aveva trovato la quadra per i pagamenti del Cashback di Stato. Dopo la prima fase sperimentale che si è interrotta il 31 dicembre, è partito il sistema a regime, quello che può garantire fino a un massimo di 300 euro di rimborsi sulle spese effettuate con strumenti di pagamento elettronico fino al prossimo 30 giugno 2021. C’era stato un piccolo intoppo dopo l’8 gennaio – perché alcuni pagamenti non venivano tracciati -, ma dal 21 gennaio tutte le spese effettuate con carta sono state recuperate (anche quelle, ovviamente, effettuate tra l’8 e il 21 gennaio). Dunque, adesso, l’app IO dovrebbe funzionare a pieno regime.
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La classifica delle persone che hanno usato di più i pagamenti elettronici
Non solo: c’è anche un’altra funzionalità che adesso è disponibile sull’app IO. È quella che consente ai cittadini di capire in che posizione si trovano rispetto al quantitativo di spese effettuate, una vera e propria classifica del Cashback: per i primi 100mila utilizzatori, infatti, a giugno è previsto un super bonus da 1500 euro. Al momento – lo fissiamo su questa pagina alla data del 21 gennaio 2021 – c’è bisogno di 27 transazioni per rientrare tra i primi 100mila utenti registrati. Considerando che in questo conteggio sono valide proprio tutte le spese (compresa quella per un caffè al bar), la corsa al superbonus non sembra propriamente un traguardo irraggiungibile.
Tagli al Cashback, la proposta renziana
Eppure, qualcosa sembra muoversi e non è una bella notizia per i fan del cashback. Dopo l’uscita di Italia Viva dal governo, il gruppo di deputati e senatori che fa riferimento a Matteo Renzi sembra stia studiando tutte le mosse possibili per mettere in difficoltà l’esecutivo. Tra queste, potrebbe esserci anche un emendamento che – per mettere a disposizione maggiori fondi per i ristori delle attività commerciali provate dalla crisi del Coronavirus – punta a sforbiciare in maniera sostanziosa le risorse destinate al cashback.
La proposta, sottolinea il Corriere della Sera, è stata avanzata dall’ex viceministro dell’Economia del governo Renzi Enrico Zanetti: l’obiettivo è portare quasi tutti i 4,7 miliardi di euro destinati alla misura del cashback di stato nell’ambito del nuovo decreto ristori, attraverso un emendamento. Del resto, anche nel discorso fatto da Renzi al senato e nelle interviste che hanno preceduto la conta a Palazzo Madama, il senatore di Rignano aveva fatto capire che la misura del cashback non era proprio l’ideale per rilanciare l’economia. Dopo, ovviamente, aver permesso alla compagine di Italia Viva di votare a favore del provvedimento al momento del suo lancio e della sua promozione voluta dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Insomma, il cashback non fa in tempo a funzionare correttamente, che c’è già qualcuno che vuole farne a meno. Tanta fatica per niente o troppo rumore per nulla?
foto IPP/Albano Venturini