Il pasticcio alla caserma Serena: nessuno ha diviso sani e malati e ora ci sono 257 positivi al Covid-19

Si tratta del più grande focolaio di coronavirus in Italia

08/08/2020 di Federico Pallone

Positivi in 247, tra cui 11 operatori: è l’esito del terzo tampone su migranti e operatori del Centro di accoglienza situato all’interno dell’ex caserma Serena di Casier effettuato dall’Aulss 2 Trevigiana. I negativi sono 47 (18 tamponi sono da riprocessare). I risultati del nuovo screening, fa sapere l’Aulss 2, «non comporteranno alcuna modifica all’interno della struttura, dove tutti i migranti resteranno in quarantena». Si tratta, attualmente, del più grande focolaio di coronavirus in Italia.

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Ma cosa è successo all’interno dell’ex caserma Serena dal 12 giugno ad oggi? E perché nessuno ha diviso sani e malati? Cerchiamo di fare chiarezza e riavvolgiamo il nastro. Era, come detto, il 12 giugno quando all’interno dell’ex caserma Serena viene scoperta la presenza di due persone positive al Covid-19. Dalla Usl 2 viene deciso però di non fare un secondo round di test a breve distanza, in primo luogo perché il protocollo non lo prevedeva, visto che c’erano solo due contagiati su trecento ospiti. In secondo luogo, per questioni legate alla sicurezza: quel giorno infatti alcuni operatori sanitari vennero aggrediti da un gruppo di migranti e sequestrati in guardiola.

Dopo circa un mese e mezzo, il 30 luglio, ecco che il numero dei positivi al coronavirus balza vertiginosamente: le persone che hanno contratto il virus diventano 137. Verrebbe da pensare che, visto l’alto incremento dei contagi, le persone positive siano state immediatamente isolate. Ma la risposta ha del sorprendente: positivi e negativi al tampone non sono mai stati divisi e i profughi hanno continuato a condividere camere da letto e spazi comuni. Va da sé che, con il terzo ciclo di test, il numero dei contagiati sia schizzato verso l’alto: il 6 agosto vengono infatti rilevati ben 247 positivi all’interno dell’ex caserma Serena.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha detto che tutti gli ospiti dell’ex caserma Serena «non devono uscire da lì». Obbligatoria, quindi, la quarantena. Il prossimo ciclo di tamponi è previsto per il 12 agosto.

[CREDIT PHOTO: OGGITREVISO.IT]

 

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