CasaPound e l’ultimatum a Facebook: «Riattivate le pagine entro 48 ore o sarà class action»

11/09/2019 di Enzo Boldi

Il conto alla rovescia è partito all’ora di pranzo di oggi, mercoledì 11 settembre: se Facebook non ripristinerà le pagine relative a CasaPound e ai suoi attivisti, sarà avviata una class action contro l’azienda di Mark Zuckerberg. La presa di posizione delle Tartarughe, il movimento di estrema destra che ha la propria sede nel palazzo occupato di via Napoleone III 8 a Roma, segue a ruota la denuncia annunciata questa mattina da Roberto Fiore di Forza Nuova, l’altro movimento neo-fascista colpito dalla scure della censura da parte del famoso social network.

«Ci hanno cancellato tutte le pagine Facebook, a cominciare da quella Casapound Italia con 280mila iscritti e proseguendo con quelle di tutte le realtà a noi collegate: Blocco Studentesco, Solid, addirittura quella dell’associazione disabili Impavidi Destini – si legge nella nota diffusa da CasaPound Italia -. È stato disabilitato il nostro account su Instagram e centinaia di profili di militanti, simpatizzanti, iscritti. Si tratta di un gravissimo atto discriminatorio commesso nei nostri confronti, un gesto che dovrebbe far riflettere chiunque abbia ancora a cuore la libertà di espressione nel nostro paese».

L’ultimatum di CasaPound a Facebook

E da qui l’ultimatum a Facebook affinché la situazione torni allo status quo entro 48 ore, altrimenti è pronta una class action nei confronti del social network. Secondo CasaPound Italia, infatti, non sarebbe mai stata violata alcuna regola e il provvedimento preso nei loro confronti – e anche di Forza Nuova, con tutte le realtà satellite del caso – sarebbe profondamente ingiusto e al limite del reato.

Il conto alla rovescia

«È sempre stato utilizzato nel rispetto delle condizioni d’uso di Facebook e delle leggi in materia e non ha mai violato questi principi né ha mai diffuso odio». Nel frattempo il conto alla rovescia è partito e l’orologio corre veloce verso la scadenza delle 48 ore annunciata da CasaPound. Poi inizierà, forse, un iter giudiziario contro la decisione del social network di Mark Zuckerberg.

(foto di copertina:  FACEBOOK CASAPOUND ITALIA + ANSA/ANGELO CARCONI)

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