A Bari hanno chiuso la sede di CasaPound. E a Roma?
11/12/2018 di Redazione
Dai manubri da palestra, al busto di Benito Mussolini, passando per le bandiere della X Mas al Mein Kampf di Adolf Hitler. Tutto questo era presente nella sede di Casapound a Bari, che è stata chiusa su disposizione del tribunale di Bari. Il tutto nell’inchiesta che vede indagate 35 persone appartenenti al movimento, che è stata condotta e coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi.
Casapound chiusa a Bari: si indaga per ricostruzione del partito fascista
La sede di Bari, al momento, non ospiterà più le riunioni del gruppo. Le indagini procedono con l’accusa di ricostituzione del partito fascista. Al momento, si tratta di una misura cautelare, con un sequestro preventivo della sede in via Eritrea. Un precedente che, se confermato dalle successive fasi delle indagini e dall’eventuale processo, potrebbe fare giurisprudenza anche per tutte le altre sedi del movimento di estrema destra che si autodefinisce «fascisti del terzo millennio».
Tutto è partito dal 21 settembre scorso: nel corso di una manifestazione organizzata contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini, alcuni esponenti di Casapound si riunirono per affrontare i manifestanti dei centri sociali. Le indagini hanno accertato che le tre persone rimaste ferite negli scontri furono dei bersagli ben precisi del movimento, che si era organizzato appositamente per l’occasione. Le indagini sono state portate avanti dagli uomini della Digos di Michele De Tullio, che si sono basati sui riscontri arrivati dall’analisi dei video delle telecamere di sorveglianza.
Casapound chiusa, il paragone con Roma
Da tempo c’è dibattito sull’opportunità di lasciare aperta anche la sede di Casapound di Roma, quella principale e di riferimento per il territorio nazionale. Da più parti politiche questa esigenza è stata avvertita, con continui appelli al ministro dell’Interno Matteo Salvini che, tuttavia, ha in Casapound un appoggio esterno al suo governo.
Ultimamente, sono state effettuate anche alcune visite ispettive da parte della Guardia di Finanza che, al momento, non hanno portato ad alcun esito. Tuttavia, al di là di questioni di presunta occupazione abusiva dell’immobile in via Napoleone III a Roma, esiste un problema politico per un movimento che dichiaratamente si ispira al fascismo. La cui ricostruzione – come dimostra il caso di Bari – rappresenta un’ipotesi di reato.
FOTO: ARCHIVIO/ANSA