Carola Rackete: «Io ricca? È una bufala sovranista»

05/07/2019 di Enzo Boldi

Comunista sì, ricca no. Nella sua lunga intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano La Repubblica (in edicol domani, sabato 5 luglio), Carola Rackete ha voluto smentire anche alcune bufale diffuse nelle ultime settimane e che l’hanno vista tirata in ballo in prima persona. Una delle tante, secondo la comandante della Sea Watch 3, è stata rilanciata anche da Matteo Salvini che ha parlato del suo patrimonio economico (e di quello della sua famiglia) senza conoscere la realtà dei fatti, ma affidandosi (e foraggiando) le fake news che hanno riempito il web e i social.

A La Repubblica, Carola Rackete ha spiegato che i sovranisti hanno rovesciato il senso di alcune sue dichiarazioni del passato, facendole loro e strumentalizzandole per mettere benzina sul fuoco. Oltre a quella già smentita nei giorni scorsi sul padre – accusato, senza motivo, di essere un trafficante di armi solamente per aver lavorato come collaboratore per un’azienda tedesca che si occupa di sistemi di sicurezza militare e civili (quindi di blindature) – la comandante di Sea Watch 3 ha sconfessato anche le voci sul suo «essere ricca», ma ha detto di aver votato alle ultime elezioni europee per il movimento guidato dal greco Yanis Varoufakis, confermando i suoi ideali legati alla sinistra.

Carola Rackete e la bufala sulla sua ricchezza

«Mio padre è pensionato e mia madre lavora con i detenuti in un progetto sociale della Chiesa». Insomma, niente conti d’oro in banca e niente ricchezza annunciata, decanta e diffusa da quelle che lei ha etichettato come bufale sovraniste senz’arte né parte. Anche il suo rapporto con il padre non è così negativo come è stato raccontato, stravolgendo alcune sue dichiarazioni del passato.

La verità sul rapporto con il padre

La 31enne tedesca ha, infatti, spiegato a La Repubblica come suo padre sia un conservatore con idee molto differenti dalle sue. Ha portato l’esempio dei turchi di seconda generazioni (quelli nati in Germania) su cui lui ha ancora qualche difficoltà a vederli come tedeschi al 100%. Una differenza colmabile, quindi. Sulla sua scelta di dedicare la sua vita a chi è in difficoltà, invece, anche suo papà è d’accordo con lei e ha approvato la sua scelta: salvare le vite umane è giusto.

(foto di copertina: ANSA/MATTEO GUIDELLI)

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